Cinque morti sul lavoro in Italia nelle ultime 24 ore

26 Maggio 2023 - 8:13

Cinque morti sul lavoro in Italia nelle ultime 24 ore

Si registrano nelle ultime 24 ore in Italia cinque morti sul lavoro. Tre sono deceduti in Lombardia – un 25enne al primo giorno in un’azienda, un 33enne padre di

un bambino di 8 mesi e un operaio 60enne – uno in Sardegna e uno in Calabria.
Sconcerto e rabbia da parte dei sindacati: la Cub punta l’indice

contro la precarietà e chiede controlli “veri” e l’istituzione del reato di ‘omicidio sul lavoro’, la Cgil pretende “interventi immediati e non solo parole:

è una guerra continua”. A Bagolino (Brescia) è morto un 33enne, Daniele Salvini mentre stava tagliando un albero. L’uomo – che stava lavorando per

un’azienda addetta alle potature – è rimasto schiacciato da un tronco che non gli ha lasciato scampo. Quando sono arrivati i soccorritori, era già morto.

La vittima, sposato da poco, era padre di un bambino di otto mesi. Secondo le prime ricostruzioni a travolgerlo non è stata la pianta che stava

direttamente tagliando, ma una vicina danneggiata da anni. Il 33enne era residente nel paese della Valsabbia e lavorava per un’azienda locale. Un 25enne

invece, originario del Bangladesh, Abdul Ruman, è morto all’ospedale Niguarda per le ferite riportate dopo essere rimasto schiacciato sotto un

pesante macchinario. Ha riportato un trauma cranico e toracico e ferite a una gamba e a un braccio rivelatesi fatali. L’operaio era al suo primo giorno

di lavoro alla Crocolux, un’azienda che si occupa della produzione di accessori in pelle a Trezzano sul Naviglio. La Procura ha aperto un fascicolo

per omicidio colposo e ha disposto l’autopsia. Oltre al sequestro del macchinario, le indagini dovranno appurare se il giovane aveva un contratto

regolare. Il terzo decesso in Lombardia è quello di un operaio 60enne morto, dopo essere caduto da un’impalcatura all’interno di un cantiere edile a

Macherio (Monza). L’uomo, residente a Cantù, ha perso l’equilibrio ed è caduto da un’altezza di circa due metri battendo a terra la nuca.

E’ deceduto durante il tragitto verso l’ospedale di Desio. Nel cantiere di ristrutturazione di un’abitazione dove l’uomo stava lavorando, con regolare contratto

di lavoro, sono arrivati i tecnici di Ats. Quarta vittima a Rende, in provincia di Cosenza, dove un uomo di 62 anni impegnato in alcuni lavori di tinteggiatura in

un’azienda nella zona industriale si trovava su un ponteggio quando, per cause ancora in corso di accertamento, è precipitato nel vuoto da

un’altezza di tre metri. È morto all’ospedale di Cosenza poco dopo il ricovero. Una vittima anche in Sardegna: all’Ecocentro di Portoscuso, nel Sulcis,

un uomo è caduto in un compattatore di rifiuti ed è deceduto all’istante. I carabinieri stanno ricostruendo l’esatta dinamica dell’incidente peraccertare eventuali responsabilità.

Vincenzo Greco, segreteria Cgil Milano e responsabile sicurezza sul lavoro, sottolinea che “siamo di fronte a una tendenza che non si inverte e questo è un fatto drammatico.

Bisogna far rispettare la legalità cioè rapporti di lavoro contrattualizzati, le norme sulla sicurezza soprattutto sulla prevenzione e un sistema di controlli e sanzioni che non faccia passare l’idea di impunità”.

Durissimo il segretario nazionale della Cub, Walter Montagnoli: “È una vergogna, governo dopo governo non cambia nulla: si istituisca il reato di omicidio sul lavoro e si chiudano le aziende, mantenendo il salario per i lavoratori, che non rispettano le leggi”.

Nel 2022, secondo dati prudenziali dei sindacati, sono morte 1.500 persone per incidenti sul lavoro. Nei primi mesi del 2023 i decessi sono già centinaia. Fonte tgcom24.