Rinvio a giudizio per Ciro Grillo, figlio del fondatore del Movimento 5 stelle Beppe Grillo, e per i suoi tre amici, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria: tutti accusati di violenza sessuale di gruppo perpetrata su una studentessa diciannovenne di Milano.
La notte dello scorso 16 luglio, i quattro ragazzi in vacanza trascorsero una serata al Billionaire, locale glamour di Briatore, per poi uscire a notte fonda con due studentesse milanesi, invitate a trascorrere la notte in uno degli appartamenti della famiglia Grillo in Sardegna. Cosa è successo a quel punto? le versioni sono discordanti. «Mi hanno fatto bere per abusare di me. Mi ha violentato uno, poi a turno gli altri tre», racconta la ragazza italo svedese in vacanza con un’amica, assistita dall’avvocato Giulia Bongiorno, la quale sostiene di essere stata costretta a un rapporto con uno dei giovani con cui si era appartata, e di essere poi stata violentata fino al mattino dagli altri tre. L’universitaria «era consenziente» sostiene, invece, la difesa di Grillo, assistito da Enrico Grillo (nipote di Beppe). A ottobre venne interrogata anche la moglie del comico, Parvin Tadjik, che quella notte dormiva nell’appartamento accanto a quello in cui si trovavano i quattro ragazzi con le due amiche. La donna, tuttavia, afferma di non aver udito nulla. Dopo aver esaminato i cellulari, dopo aver acquisito immagini, audio, messaggi, ma anche diverse testimonianze, per la procura di Tempio Pausania non fu affatto sesso consenziente: il procuratore Gregorio Capasso ha chiuso le indagini chiedendo il rinvio a giudizio. L’analisi del caso, durata 16 mesi, quindi, conferma l’accusa di violenza sessuale di gruppo. Spetta ancora alla giustizia fare chiarezza sull’intera vicenda.