Chiara Ferragni a giudizio per truffa aggravata: il caso Pandoro e Uova di Pasqua

29 Gennaio 2025 - 15:33

Chiara Ferragni a giudizio per truffa aggravata: il caso Pandoro e Uova di Pasqua

Chiara Ferragni è stata rinviata a giudizio per truffa aggravata in relazione ai casi Pandoro e Uova di Pasqua. La Procura di Milano ha deciso di procedere, con la prima udienza fissata per il 23 settembre. L’influencer, che ha sempre dichiarato la sua innocenza, ha ribadito di essere determinata a dimostrare di non aver truffato nessuno.

Il caso riguarda due campagne pubblicitarie molto discusse: la promozione del pandoro “Pink Christmas” e delle uova di Pasqua firmate Ferragni. Nel Natale 2022, il pandoro, prodotto da Balocco e sponsorizzato dall’influencer, era stato promosso come un modo per sostenere la ricerca contro l’osteosarcoma e il sarcoma di Ewing. Tuttavia, l’accusa sostiene che i fondi destinati alla ricerca fossero già stati stanziati, facendo risultare ingannevole la pubblicità. Lo stesso sarebbe accaduto con le uova di Pasqua Dolci Preziosi, dove l’accusa di pubblicità ingannevole è simile.

Nonostante le accuse, Ferragni ha dichiarato di considerare ingiusta la situazione e di essere determinata a difendersi. Al suo fianco, ci sono anche altre persone coinvolte nel caso, come Alessandra Balocco, Franco Cannillo e l’ex general manager Fabio Maria Damato.

Finora, il caso è costato parecchio all’influencer. Chiara Ferragni ha speso circa 3,4 milioni di euro in risarcimenti, sanzioni e beneficenza. A seguito della pubblicità ingannevole del Pandoro, l’Antitrust ha multato Ferragni con un milione di euro. L’influencer ha scelto di non fare ricorso. Successivamente, Ferragni ha donato 1,2 milioni di euro all’impresa sociale “I Bambini delle Fate” come parte di un accordo con l’Antitrust.

Inoltre, Ferragni ha donato 200.000 euro alle donne vittime di violenza come parte di un accordo con il Codacons, che ha anche chiesto il risarcimento per i consumatori che avevano acquistato il pandoro. Quest’ultimo risarcimento ammonta a 150 euro per ogni consumatore coinvolto. In cambio, il Codacons ha ritirato le sue querele.

A partire da settembre, il costo del processo potrebbe aumentare ulteriormente. Se le parti civili si presenteranno, si dovranno aggiungere nuove richieste di risarcimento. Tuttavia, con l’accordo con il Codacons, è possibile che non ci saranno ulteriori querelle in tribunale.

In conclusione, Chiara Ferragni ha già affrontato una serie di costi elevati, ma l’esito del processo potrebbe determinare nuovi sviluppi. La decisione finale spetterà al tribunale, ma la cifra già spesa dall’influencer per risolvere la situazione è ingente.

Fonte: Fanpage.it

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