Chi sono i tre ragazzi dispersi nel fiume Natisone: Patrizia Cormos, Bianca Doros e Cristian Casian Molnar. Individuato il segnale di un cellulare. “Forse bloccati nelle anse”

1 Giugno 2024 - 13:35

Chi sono i tre ragazzi dispersi nel fiume Natisone: Patrizia Cormos, Bianca Doros e Cristian Casian Molnar. Individuato il segnale di un cellulare. “Forse bloccati nelle anse”

Patrizia Cormos, 20 anni, aveva appena fatto un test all’università.

Poi si era incontrata con Bianca Doros, 23 anni, e Cristian Casian Molnar di 25.

Abbracciati nel mezzo della corrente del Natisone in piena c’erano tre amici.

Patrizia Cormos, 20 anni, di Campoformido (Udine), studentessa dell’Accademia di Belle Arti di Udine, e Bianca Doros, 23 anni, arrivata da poco dalla Romania per visitare i genitori, oltre a Cristian Casian Molnar, un ragazzo di poco più grande, 25 anni, sempre originario della Romania ma residente in Austria.

Come riporta Il Messaggero Veneto, è per loro che le famiglie, i soccorritori e l’intero Friuli-Venezia Giulia hanno il fiato sospeso da ieri, venerdì 31 maggio, quando sono stati travolti dalla forza del fiume ingrossato dalle piogge.

Da allora le ricerche proseguono senza sosta.

Venerdì i tre ventenni erano lì per fare un giro attorno all’ora di pranzo.

Per Patrizia era un momento di svago dopo una mattina impegnativa, al termine della settimana: iscritta al secondo anno del corso di laurea in «Design e architettura d’interni» all’Accademia di Belle Arti, al mattino aveva sostenuto un test indispensabile per accedere all’esame di «Modellazione in 3D» in programma per la sessione di luglio.

Poco dopo mezzogiorno si era incontrata con i due amici venuti a trovarla.

In programma una capatina alla spiaggetta sul fiume Natisone, sotto il Ponte Romano di Premariacco, per stare un po’ insieme e scattare qualche foto.

«Le avevo suggerito di non andare, perché era stanca», ha raccontato la mamma di Patrizia al Messaggero Veneto.

«La sera prima era andata anche a lavorare. Ma poi lei mi aveva detto “Ma dai, non arrabbiarti, lasciami andare” e così, alla fine, le avevo detto “Va bene amore, vai”».

Nel pomeggio di ieri, il primo ad accorgersi che erano in difficoltà è stato un passante: ha sentito le urla dal Ponte Romano a Premariacco, meno di 15 chilometri da Udine, e ha dato l’allarme.

È stato l’inizio di una sequenza angosciante: la chiamata ai vigili del fuoco, le rassicurazioni ai ragazzi che tentavano di resistere alla forza dell’acqua e un capannello di persone che filmavano con il telefonino – riprese condite da commenti di rimprovero – mentre il livello del fiume saliva velocemente arrivando alle ginocchia dei giovani.

I tre amici erano stretti in un abbraccio disperato per cercare di contrastare la potenza dell’acqua e nel frattempo i vigili del fuoco tentavano di salvarli: hanno allungato una scala sopra il fiume Natisone, lanciando funi.

I ragazzi hanno provato ad afferrarle ma non ce l’hannno fatta. E la corrente li ha trascinati via.

Da quando i tre amici sono stati portati via dalla corrente, sul fiume è un via vai di elicotteri e soccorritori tra Premariacco e Manzano, tra vigili del fuoco con i sub e l’elisoccorso del 118 in attesa.

Per l’assessore ai lavori pubblici di Premariacco Antonio Michelutti «la speranza di trovarli vivi c’è sempre, ma conoscendo il fiume più il tempo passa e più diventa complicato recuperarli.

Piene di questa portata non sono inusuali, ma non capisco come mai si trovassero lì in quelle condizioni. La piena non arriva dal nulla».

La mattina di sabato, attorno alle 8, i soccorritori erano ancora al lavoro: «Imponente lo schieramento di mezzi che dalle prime luci dell’alba stanno setacciando la forra di Premariacco in direzione Paderno», ha scritto su Facebook il sindaco di Premariacco Michele De Sabata.

«Durante la notte è stato individuato un segnale da un cellulare ma hanno dovuto sospendere le ricerche in attesa di potersi calare o risalire dal fiume. Sono ore decisive».