Giuseppe Caputo, 62 anni, ha accoltellato la cognata Giovanna Chinnici. L’ha lasciata agonizzante sulle scale della palazzina di Nova Milanese, dove vivevano insieme. Ora è accusato di omicidio aggravato.
La situazione era tesa da tempo. I vicini sentivano spesso urla e litigi tra le famiglie che vivevano lì. Più volte, le forze dell’ordine erano intervenute per calmare i conflitti. Caputo aveva già ricevuto denunce per comportamenti molesti, come prendere a calci le auto dei parenti.
Secondo il figlio di Caputo, la lite non riguardava solo il parcheggio. Ha dichiarato che dietro c’erano interessi economici più grandi, legati a questioni di proprietà. La tensione tra le famiglie, secondo lui, era ormai insopportabile.
La famiglia di Giovanna Chinnici, invece, definisce queste parole come “frasi deliranti”. Assistita dal legale Fabrizio Negrini, ritiene che non ci sia giustificazione per l’accaduto. Anche di fronte alla tragedia, secondo loro, non sono mancate parole di odio.
Giuseppe Caputo è stato interrogato dai carabinieri e dal sostituto procuratore Sara Mantovani. Non ha fornito alcuna spiegazione per il suo gesto, né per il perché impugnasse una lama mentre vagava per gli spazi comuni.
I magistrati stanno considerando la possibilità di contestare l’aggravante della premeditazione. Caputo sarà presto interrogato dalla giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Monza. Al momento si trova in carcere.
Fonte: Fanpage
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