Gianluca Soncin è stato arrestato per aver ucciso con 24 coltellate la fidanzata Pamela Genini nel loro appartamento di via Iglesias, Milano. Per la Procura il 52enne nativo di Biella avrebbe eseguito l’omicidio della compagna utilizzando un coltello a serramanico portato da casa, elemento che sarebbe dunque a sostegno dell’aggravante della premeditazione. Nella sua abitazione di Cervia, i carabinieri avrebbero scovato una vera e propria “collezione” di armi da taglio con almeno tredici lame, tra coltelli e cutter, oltre a una scacciacani.
Piemontese trapiantato in Romagna, Gianluca Soncin avrebbe cercato di attentare alla vita di Pamela già in passato, come evidenziato dagli inquirenti. Testimoni raccontano di una relazione scandita da abusi fisici e verbali che sarebbero spesso sfociati in minacce vere e proprie da parte del 52enne. Come riferito dall’ex fidanzato della giovane, in un’occasione Soncin avrebbe minacciato la donna puntandole un’arma da fuoco al ventre dopo che lei aveva cercato di porre fine alla loro relazione. Pamela Genini aveva confidato più volte ad amici e parenti di sentirsi in pericolo ma senza mai denunciare il compagno alle autorità. I ripetuti atteggiamenti intimidatori dell’uomo sono ora ritenuti elementi utili a sostenere l’aggravante degli atti persecutori.
Chi conosce Gianluca Soncin lo descrive come un individuo “di poche parole” che “stava sulle sue”. Gli inquirenti stanno approfondendo il profilo dell’imprenditore in queste ore, cercando di far luce anche sui suoi precedenti. Alle spalle infatti, figura un arresto di sei anni fa per frode da almeno 6 milioni di euro, che spiegherebbe la vita di lusso da lui condotta a fronte di nessun lavoro stabile, oltre ai trascorsi maltrattamenti in famiglia e ai danni dell’ex moglie.
Fonte: Corriere della Sera; TgCom 24
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