Cercò di soffocare la moglie nel sonno, assolto perché sonnambulo

23 Febbraio 2024 - 8:20

Cercò di soffocare la moglie nel sonno, assolto perché sonnambulo

Un 58enne della Valcamonica, che era stato arrestato il 4 gennaio del 2021 con l’accusa di aver cercato di soffocare la moglie nel sonno è stato assolto

dal Tribunale di Brescia. L’uomo è riuscito a dimostrare di aver agito da sonnambulo. “Aveva il cervello spento”, le parole in aula del perito del Giudice delle

indagini preliminari Liborio Parrino. “L’uomo non poteva rendersi conto di quanto stava facendo”. Una tesi accolta anche dal pubblico ministero che ha

chiesto l’assoluzione. Il dibattimento ha dimostrato che l’uomo soffriva di parasonnia e che, quando aveva tentato di uccidere la moglie soffocandola

con un indumento in pile, aveva agito da sonnambulo ed era in una condizione di incoscienza. “Mi sono messa a urlare chiamando mio figlio

– aveva raccontato la donna – Mio marito si è girato e non sembrava nemmeno lui. L’ho visto mettersi le mani nei capelli e poi lasciare la stanza per raggiungere la

finestra e lanciarsi nel vuoto”. Svegliato da un morso della moglie e dopo essersi reso conto della gravità di quanto fatto, il 58enne quella notte si lanciò dal

terzo piano fratturandosi entrambe le gambe. Rimase piantonato in ospedale per quattro mesi. La donna non ha mai pensato che volesse

ucciderla e per questo non si è costituita parte civile contro di lui. I due vivevano da separati in casa, ma nonostante il loro matrimonio si fosse concluso, erano rimasti in rapporti amichevoli. Fonte tgcom24.