Sant’Anastasia come Greccio, si celebrano gli ottocento anni del Presepe e 43 anni di vita del presepe vivente anastasiano Un racconto tra aneddoti e testimonianze di un presepe vivente, nato a Sant’Anastasia, che ha già 43 anni. Dal 24 dicembre 1980, la notte di Natale, il rione Sant’Antonio si trasforma come a Greccio nel 1223
e diviene Presepe. Luigi De Simone, regista e anima dei Jocundi, aveva già ampiamente descritto, in altre pubblicazioni, sceneggiatura ed ispirazione del Presepe ma oggi regala alla comunità il libro “Come a Greccio” (edizioni Neomedia Italia), uno scritto che accompagna lettori e “spettatori” dietro le quinte del presepe con aneddoti narrati dalla voce dei protagonisti, i figuranti, coloro che ogni volta, la notte del 24 dicembre, rinunciano al cenone in famiglia per la tradizione, per
essere parte della magia dell’evento. Da quel lontano 1980 molti altri paesi hanno voluto ospitare il Presepe anastasiano nei loro territori, almeno 200 volte. Dunque in giorni delle festività un pezzo di storia anastasiana si è spostato negli anni a Positano, Furore, Casoria, Napoli, Portici, Pomigliano d’Arco, Torre del Greco, Monteruscello, Palma Campania, Sarno, Marigliano e poi…Nazareth e Betlemme, l’anno in cui i Jocundi rappresentarono il Presepe in Terra Santa. Anche
quest’anno la magia si ripeterà la notte di Natale ma alle 18 di domani – mercoledì 6 dicembre – Luigi De Simone presenterà il suo libro “Come a Greccio” da “I Giardini di Villa Giulia” a Madonna dell’Arco. Con l’autore ne parleranno padre Roberto Sdino, l’assessore Veria Giordano(Cultura) e il sindaco di Sant’Anastasia Carmine Esposito.