Si chiamava Rahhal Amarri,
aveva 42 anni ed era origine marocchina.
l’uomo morto a Castel Volturno nello spazio d’acqua antistante il “Lido dei Gabbiani” a Pinetamare.
Dopo aver salvato due ragazzini che rischiavano di annegare.
Rahhal Amarri, da anni residente nel Casertano, era il gestore del lido e viveva nell’abitazione dei proprietari dello stabilimento balneare.
Questi i fatti: ieri mattina, verso le 10, due bimbi di 6-7 anni, uno con i braccioli e l’altro senza, si sono tuffati e sono stati trascinati dalle correnti.
I bambini hanno gridato per richiamare l’attenzione.
Amarri e un’altra persona che stava raccogliendo frutti di mare si sono subito buttati in acqua.
L’uomo è miracolosamente riuscito a trarli in salvo, ma a riva è arrivato cadavere, stroncato probabilmente
da un malore.
I bimbi salvati si sono letteralmente dileguati loro e i genitori.
Chi conosceva il quarantaduenne
lo descrive come un grande lavoratore.
Due figli e una moglie, tutti e tre
in Marocco, un fratello residente a Firenze, gestiva da tempo lo stabilimento.
Ora la salma è presso l’istituto di medicina legale.
Dopo i primi accertamenti compiuti sul posto dal pm di turno della Procura di Santa Maria Capua Vetere.
Dalla Guardia Costiera di Castel Volturno e dai sanitari del 118, il fatto è stato catalogato come un tragico incidente.
Il presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, è stato il primo politico a capire l’entità del gesto e ad esprimersi in solidarietà dell’uomo che ha pagato con la vita il salvataggio dei due bimbi.
“Rahhal Amarri non ha esitato un istante per salvare due bambini in difficoltà fra le onde sul litorale di Castel Volturno.
Con coraggio si è tuffato in mare e li ha riportati a riva. Subito dopo però ha avuto un malore e non è stato possibile rianimarlo.
Un gesto di eroismo e di enorme altruismo.
Un gesto che non possiamo dimenticare.
Alla sua famiglia e ai suoi cari va la mia piena vicinanza”.