Emergono novità importanti nell’ambito dell’inchiesta “Doppia Curva” che ha coinvolto gli ultras di Inter e Milan. La polizia ha rinvenuto un massiccio arsenale di armi che si suppone appartenga a uno degli esponenti del tifo organizzato nerazzurro. Un deposito contenente kalashnikov, pistole e granate, ritrovato in un capannone di Cambiago, provincia di Milano.
La Procura di Milano ha investigato su Cristian Ferrario, ultras legato ad Andrea Beretta, rinvenendo così il capannone di cui è proprietario. Beretta è l’indagato al centro dell’inchiesta, capo ultras finito in carcere per l’omicidio di Antonio Bellocco. Quest’ultimo, altro leader della curva, è un membro della nota famiglia di ‘Ndrangheta di Rosarno. Cristian Ferrario è stato arrestato in flagranza di reato per detenzione di armi da guerra e trasferito al carcere di San Vittore.
Beretta, detenuto in un luogo ignoto, ha intanto accettato di collaborare con le autorità per svelare gli affari criminali celati dalle curve di San Siro e smascherati dalla Procura. Le figure di spicco del tifo organizzato sono accusate di estorsione, pestaggi e associazione a delinquere, aggravata dal metodo mafioso nel caso della Curva Nord.
Fonte: Rai News; Fanpage.it
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