Prima i verbali delle testimonianze del caso Suarez rese alla Procura della Repubblica di Perugia, ora addirittura i video dell’esame farsa. Ogni giorno la cronaca si arricchisce di nuovi elementi sulla prova d’italiano sostenuta dal calciatore uruguaiano lo scorso 17 settembre all’Università di Perugia.
Come si ricorderà il calciatore doveva superare un esame per ottenere la cittadinanza italiana. Tutto ciò perché era in predicato di passare dal Barcellona alla Juventus. Secondo i magistrati che indagano il calciatore è stato agevolato. Ha ricevuto un pdf con le domande che avrebbe poi fatto la commissione.
I video diffusi dalla Procura sono 4 e riprendono da una plafoniera la stanza dove si svolge l’esame. Nel primo, dopo le presentazioni tra i due esaminatori e Suarez, inizia la prova con un colloquio dove il calciatore uruguaiano racconta un po’ se stesso e la sua vita.
Nel secondo gli viene chiesto di commentare alcune foto e lui con notevoli imperfezioni nella lingua cerca di descrivere quello che vede. In una foto c’è una mamma con un bambino che ha in mano un cocomero, che Suarez chiama cocumella.
Segue poi un altro video, quello della parte finale dell’esame. Dove l’esaminatore illustra una situazione a Suarez, simulando nel dialogo che sono due amici e che l’uruguagio gli chiede un aiuto. Da notare che il clima dei tre video denota un approccio decisamente morbido. Si sprecano le risate e le battute tra esaminatori e il giocatore.
Infine l’apoteosi col video finale. Nella stanza entra tutta la commissione esaminatrice, con diversi componenti dell’Università di Perugia, tra cui il Rettore, ed è un continuo di foto, selfies e complimenti. Presenti anche i figli dei professori e quant’altro.
Insomma una scena davvero disdicevole per l’istituzione universitaria visto quanto poi scoperto in seguito dalla Procura. E in tal senso le responsabilità della Juventus col coinvolgimento dei vertici bianconeri appaiono sempre più chiare.
A metterci poi il carico da novanta la deposizione dell’avvocato di Suarez, Ivan Zaldua. Che ha raccontato ai magistrati che fu la Juventus a contattare il calciatore. Prontamente smentito da Andrea Agnelli che ha detto che si era offerto Suarez stesso con un sms.
Zaldua ha poi raccontato ai magistrati tutta la trattativa, cifre comprese. E la tempistica di come si sono svolti i fatti sino alla decisione di far sostenere l’esame d’italiano per ottenere la cittadinanza, a prescindere se fosse o no andato alla Juventus.
E anche, come proprio per la difficoltà a ottenere la cittadinanza italiana, si fosse raffreddata la trattativa e lui e il suo assistito avessero intrecciato rapporti con altri club, uno su tutti, l’Atletico Madrid, dove poi Suarez è approdato.
Max Bonardi