Dopo essere stato defenestrato dal gruppo alla Camera del M5S,Casalino sarebbe pronto già a ritornare in corsa a partire dalle elezioni del 25 settembre come capolista in Puglia.
Come racconta il Giornale, l’ex portavoce dell’allora premier Giuseppe Conte avrebbe incassato la garanzia di un posto certo nel listino bloccato nel collegio pugliese, in una regione dove il Movimento vive già fibrillazioni e spaccature. A Casalino non era stato rinnovato il contratto dal capogruppo Davide Crippa, che lo aveva liquidato a fine contratto con un’email: «Con la presente comunichiamo che il 15 luglio il suo contratto scade e non è rischiate più alcuna prestazione da parte sua».
Nei giorni più tesi che hanno preceduto la crisi di governo, a restare più vicino a Conte sono stati soprattutto i big pugliesi del Movimento. Con Casalino, nato a Frankenthal in Germania da famiglia di Ceglie Messapica nel Brindisi, c’era anche il vice Mario Turco, che nella sua Taranto è riuscito nell’impresa di portare il Movimento al 4%, dopo aver disperso un patrimonio di consensi vicino al 50% alle precedenti elezioni Politiche. Nella vicina Mottola era stato eletto l’unico sindaco Cinque stelle delle ultime Comunali. È stato qui che Conte, assieme a Turco e alla sottosegretaria al Mise Alessandra Todde aveva promesso di rilanciare la reindustrializzazione della zona, dopo la chiusura di una fabbrica tessile che aveva lasciato a casa circa 70 dipendenti. Promessa al momento disattesa e difficilmente realizzabile ora che il governo è caduto. Intanto il Movimento in Puglia ha continuato a perdere pezzi, ultimo solo in ordine cronologico la deputata Maria Soave Alemanno, passata con Italia viva. E poi c’è l’ordine di Beppe Grillo che ha spazzato via l’ipotesi di una deroga sui due mandati. Di possibili candidati, affidabili, ne sarebbero rimasti pochi, anche in Puglia.