E’ di poche ore fa una tragica notizia che ci arriva dal Brasile che ha gettato la comunità internazionale nel terrore. Precisamente nello stato di Santa Catarina, si è consumato un efferata strage di innocenti con “protagonista” un adolescente. Proprio il giovane con un’arma contundente, precisamente un machete, ha fatto irruzione in una asilo nido uccidendo senza pietà una giovane maestra e due bambini presenti.
Furia omicida, le cause
Il Brasile, in questo periodo dell’anno, è un paese tristemente noto per l’alta percentuale di contagiati da Covid19 che aumenta di giorno in giorno. Il presidente Bolsonaro ha dichiarato più e più volte lo stato di calamità per l’intera nazione brasiliana, portando avanti l’ assurda teoria sulla base della quale l’immunità di gregge avrebbe fatto sì che l’intera comunità si sarebbe auto immunizzata. Una sorta di teoria Darwiniana del “più forte” che è destinato a sopravvivere. Questo ha destato grande sgomento e paura tra la popolazione visto che ormai i cadaveri vengono bruciati per strada. Inoltre l’altissima percentuale di contagiati non sa come curarsi data la carenza di medicinali preposti alla cura della pandemia. Il giovane adolescente in questione, a seguito degli esami compiuti su di lui dopo la strage di cui purtroppo si è reso autore, è risultato positivo al Coronavirus e ha rilasciato dichiarazioni aberranti. Tra queste, ad esempio, la sua voglia di vendetta nei confronti della comunità che non ha avuto i mezzi ne l’interesse a curarlo. Dunque la follia omicida sarebbe stata scaturita da una sorta di “regolamento di conti” che l’assassino credeva di avere con l’intera società per la mancata assistenza nei suoi confronti. Da qui è scaturito il piano diabolico di vendetta nei confronti di un asilo nido frequentato da maestre e bambini purtroppo
inermi.
Vendetta consumata con freddezza e atroce lucidità
Ma andiamo a conoscere i fatti di una vicenda tanto drammatica. L’assassino, mosso ormai da una pazzia incontrollata e irrefrenabile, ha fatto irruzione, armato di un corpo contundente che tutti noi sappiamo letale, all’interno di un asilo nido trucidando due bambini e una maestra che ha perso la vita nel tentativo di fermare il giovane senza però riuscirci. Sappiamo chi il protagonista della vicenda ha circa 16 anni e che si è mosso da solo per attuare i suoi insani propositi di rivalsa assassina. Per la sua ferocia, sono morti brutalmente uccisi due scolari e una giovane donna, la maestra per l’appunto, che ha provato a salvarli pagando con la vita il suo gesto. Ma la strage era destinata inesorabilmente a continuare, provocando altro dolore e orrore tra le persone che risiedono nella comunità di Saudades dove si sono svolti i fatti. L’aggressore si sarebbe violentemente scagliato nei confronti anche degli altri presenti che, sentite le urla e i pianti strazianti dei piccoli in preda ad una paura incontrollata, sono intervenuti per fermare l’omicida. Mosse che sono risultate vani poiché un’altra docente è rimasta gravemente ferita.
La rabbia feroce e incontrollata del giovane uomo fermata solo dalla polizia
Le maestre della scuola, essendo impossibilitate a fermare l’aggressore che si faceva avanti verso di loro munito di machete e con occhi iniettati di sangue, hanno provveduto a far scattare l’allarme e a richiamare così l’attenzione della polizia. Intervento delle forze dell’ordine che è stato attuato in maniera molto veloce, e che ha visto l’irruzione all’interno dell’asilo nido per bloccare il sedicenne che ormai si stava scagliando senza freni contro chiunque cercasse di fermarlo.
I bambini sono state le prime vittime innocenti
Stando alle prime testimonianze raccolte da presenti in loco, il giovane si sarebbe scagliato in primo luogo contro i minori con il suo machete. Stiamo parlando dunque di un corpo contundente estremamente letale e affilato. Il ragazzo era sopraggiunto nell’edificio non con l’intento di spaventare. Bensì solo per uccidere o ferire gravemente qualcuno. L’ attacco immotivato e orrorifico nei confronti dei piccoli ha provocato la morte di 2 tra loro, colpiti con estrema violenza al capo e all’addome. L’adolescente non si sarebbe fermato. Così, al grido “morirete anche voi” si è gettato con violenza contro le maestre uccidendone una sul colpo. I colpi sono stati scagliati dal ragazzo con estrema forza col chiaro intento di uccidere chiunque gli si fosse parato davanti. Le altre docenti presenti al momento dell’agguato, non hanno potuto fare altro che allertare le forze dell’ordine. Nonostante la prontezza con cui sì sono mosse, non sono riuscite a salvare le due piccole creature e la donna che
coraggiosamente ha tentato di proteggerli fino all’ultimo, rimettendoci la vita. Una volta giunti sul posto, gli inquirenti non hanno potuto fare altro che constatare la morte dei due piccoli alunni e dell’ insegnante. Le ferite inferte dal giovane omicida erano profonde e mortali. Inoltre è stato anche segnalato il fatto che una seconda maestra è rimasta ferita nell’aggressione ed è stata prontamente portata all’ospedale ma in condizioni gravissime ed in pericolo di vita.
Un massacro senza precedenti all’interno della piccola comunità brasiliana
A seguito degli orrendi fatti che si stavano verificando all’interno dell’asilo e non potendo fermare il folle omicida con le parole, le autorità locali si sono rese protagoniste di un’ irruzione nella struttura ferendo l’adolescente in maniera tale da poterlo così bloccare e arrestare. Il giovane assassino anche dopo l’arresto non ha mostrato segni di pentimento. Anzi, avrebbe confermato le folli ragioni che lo hanno spinto a un simile orrendo gesto nei confronti della collettività dove risiedeva . In una nota congiunta, le forze dell’ordine non
hanno potuto fare altro che confermare l’orribile morte delle due piccole vittime e di un’altra insegnante dando in più la notizia che una quarta persona è stata trasportata in ospedale. In questa nota, gli inquirenti hanno in più manifestato uno stato d’animo devastato a seguito del massacro, solidarizzando con le famiglie. Resta comunque un senso di vuoto e di fortissimo orrore di fronte a una vicenda che testimonia per l’ennesima volta la vulnerabilità di coloro che tutti noi dovremmo proteggere, ma che molto spesso sono le prime vittime di aggressioni violente come in questo caso. Stiamo parlando dei nostri bambini.