“La scarcerazione di Massimo Carminati rappresenta un duro contraccolpo. Ricondurre Mafia Capitale a un’organizzazione criminale ma non con l’aggravante mafiosa è un dato culturale, mi ricorda molto il periodo delle insufficienze di prova per Cosa Nostra negli anni passati”.
Lo ha detto il senatore Sandro Ruotolo (Gruppo Misto), intervenendo alla trasmissione ‘Mattina 9’ condotta Mariù Adamo e in onda sull’emittente Canale 9-7 Gold.
“Al di là anche di tutta la vicenda che è accaduta con le scarcerazioni durante l’emergenza Covid – spiega Ruotolo – questa scarcerazione ci dice che c’è bisogno di un nuovo impegno civile anche da parte della magistratura”. E ammonisce : “L’emergenza mafia non è finita, dare una chiave d’interpretazione riduttiva di questi fenomeni ci fa tornare indietro di parecchi anni”.
“Ricordo l’ammazza sentenze, il giudice della Cassazione Corrado Carnevale – aggiunge Ruotolo – penso che ci sia un problema culturale di queste nuove leve di magistrati”. “Ricordo ai funerali del giudice Giovanni Falcone – conclude – tanti giovani avvocati decisero in quel momento di diventare magistrati e di andare nelle terre dove lo Stato non c’era”.