CIAMBRIELLO: “C’È UN’ILLEGITTIMA PERMANENZA IN CARCERE, UNA VIOLAZIONE DI UN DIRITTO GIÀ RICONOSCIUTO DALLA MAGISTRATURA”
Napoli, 08 agosto 2025- Il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Campania, Samuele Ciambriello, ha inviato una lettera al Prefetto di Napoli, Dott. Michele Di Bari, per segnalare una grave e persistente criticità riguardante la carenza di dispositivi elettronici di controllo i cosiddetti “braccialetti elettronici” necessari all’esecuzione delle misure alternative alla detenzione.
«Decine di detenuti attualmente reclusi presso gli istituti penitenziari di Poggioreale e Secondigliano – spiega il garante – risultano destinatari di provvedimenti giudiziari che prevedono la detenzione domiciliare o gli arresti domiciliari. Tuttavia, la mancanza di dispositivi elettronici ne impedisce la tempestiva scarcerazione, generando un’inaccettabile permanenza in carcere nonostante l’autorizzazione dei magistrati competenti».
Secondo quanto emerso, le difficoltà sarebbero riconducibili a problematiche nella fornitura dei dispositivi da parte della società Fastweb, fornitura affidata a livello ministeriale e di competenza del Ministero dell’Interno.
Nel concreto, decine di persone attualmente ristrette presso gli istituti penitenziari di Poggioreale e Secondigliano, pur avendo ricevuto dai magistrati competenti l’autorizzazione a scontare la pena in forma meno afflittiva, permangono in stato detentivo esclusivamente per l’indisponibilità dei dispositivi elettronici.
Il garante regionale Ciambriello prosegue:
«Siamo di fronte a una situazione che rischia di compromettere gravemente l’efficacia delle misure alternative previste dal nostro ordinamento penale, generando un evidente danno ai diritti fondamentali delle persone coinvolte. Non si può tollerare che provvedimenti dell’autorità giudiziaria restino inattuati per mancanze
organizzative o contrattuali: ne va della credibilità dello Stato di diritto è un’illegittima permanenza in carcere, si nega un diritto già riconosciuto dalla magistratura».
Il garante ha quindi chiesto un intervento urgente da parte del Prefetto, affinché si attivi, per sollecitare una risoluzione immediata del problema che è a livello nazionale.
In allegato la nota del Garante