Troppo spesso l’Italia ci ha abituati a fenomeni di arretratezza culturale e di discriminazione; eppure, talvolta, si registrano eventi che donano luci per un Paese migliore e più aperto. Nel leccese, infatti, un carabiniere sposa il suo compagno tra i colleghi festanti.
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https://lecce.corriere.it/notizie/cronaca/23_maggio_09/nozze-gay-a-carovigno-carabiniere-sposa-il-compagno-in-alta-uniforme-picchetto-d-onore-per-la-coppia-6892fb45-8f5b-4aaa-a086-bca34c4b8xlk.shtml
Angelo Orlando, appuntato scelto dei Carabinieri, ha detto il suo “si” a Giuseppe Pezzuto, parrucchiere presso un salone a Campo de Fiori.
Una cerimonia, quella della coppia, caratterizzata dal consueto picchetto d’onore in divisa storica dell’Arma, indossata anche dallo stesso appuntato. Bellissima la scritta, apparsa sui social, a fare da didascalia ai video del lieto evento: “Arma dei carabinieri al passo con i tempi, che giustamente riconosce il diritto di Amare”
La coppia si è conosciuta quattro anni fa, a Roma, e da lì è iniziata una storia d’amore culminata nel giorno del loro matrimonio, avvenuto presso una Masseria a Carovigno (Lecce).
Angelo, carabiniere impiegato a Palazzo Chigi, non è l’unico esempio di matrimoni omosessuali avvenuti nel corpo dei Carabinieri. Ricordiamo, infatti, Paolo e Nunzio (2018) ed Elena e Claudia (2022).
Il racconto di questo evento ha l’obiettivo nè di alimentare eventuali polemiche, nè di descrivere mediaticamente come “eccezionale” la notizia di un matrimonio gay. L’intento è di creare un’atmosfera culturale e sociale in cui soffermarsi su un evento tanto lieto divenga semplicemente naturale, accettato con la tranquilla consuetudine che si ha innanzi ad un matrimonio tra due persone di sesso opposto.
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