A bordo di un treno intercity, in viaggio da Milano a Ventimiglia, un coppia di passeggere, madre e figlia, che non avevano il giusto titolo di viaggio, al controllo
hanno spintonato una giovane capotreno di 32 anni fino a farla finire per terra battendo violentemente la testa. La coppia è stata denunciata e il treno
soppresso. Il tragico episodio è successo nella mattinata di mercoledì 4 dicembre. La 32enne era impegnata a verificare i titoli di viaggio dei passeggeri a bordo
quando si è imbattuta nelle due donne che, alla richiesta del titolo di viaggio, ne hanno esibito uno che però non era valido.
Quando la capotreno ha avvertito che doveva multarle, ne è nato un diverbio. Le due passeggere l’avrebbero spintonata con forza e fatta
cadere provocandole diverse contusioni. Immediato il blocco del treno in stazione e l’intervento di un’ambulanza del 118. La capotreno è stata quindi
trasportata in codice giallo al pronto soccorso dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure per i dovuti controlli e le medicazioni del caso ma, a parte lo stato di
choc, non avrebbe riportato ferite importanti. La donna è stata dimessa in giornata con una prognosi di alcuni giorni. Sul posto sono accorsi anche gli
agenti della polizia ferroviaria insieme ai carabinieri, che hanno avviato subito le indagini del caso per ricostruire i fatti. Le due passeggere, una cinquantenne e
la figlia ventenne residenti a Savona sono state denunciate con l’accusa di lesioni a pubblico ufficiale. Il treno invece è stato soppresso e i viaggiatori sono
stati costretti ad utilizzare i treni regionali per proseguire il loro viaggio. “Quanto accaduto su un Intercity a Finale Ligure, una capotreno spintonata da due
passeggere prive di biglietto, conferma la carenza di personale della Polfer. Le stazioni non sono presidiate, Salvini dove sei?”. Lo afferma in una nota la senatrice
Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva. “Seppur meno grave dell’accoltellamento di Rivarolo di un mese fa, l’episodio dimostra ancora una
volta che la sicurezza a bordo dei treni italiani è un miraggio. Se, come denuncia la stessa Polfer, gli agenti non sono sufficienti, si faccia ricorso all’esercito,
almeno per controllare le stazioni. Certo fa rabbia apprendere queste notizie, sapendo che ancora decine di poliziotti si trovano in Albania a fare la guardia agli hub deserti” conclude Paita. Fonte fanpage.it.