Cameriera di 29 anni sfregiata, ha riferito ai magistrati: “Il mio ex fidanzato ha fatto picchiare altre donne”
20 Luglio 2023 - 8:37

Martina Mucci era stata picchiata davanti a casa un mese dopo la fine della sua relazione con il buttafuori più grande di lei di dieci anni. La giovane aveva
trovato il coraggio di lasciarlo. Secondo l’accusa, dopo un mese Laurini, che già frequentava un’altra donna, si sarebbe però vendicato. La cameriera è stata
aggredita da due persone con il passamontagna nel quartiere della Pietà, dove abita. Gli aggressori le hanno sfregiato il volto con dei rasoi che, secondo i
magistrati, avevano portato per raderle i capelli come atto punitivo. A salvarla è stata sua madre, svegliata dai rumori. Quando la donna ha lanciato
l’allarme, Martina era a terra con i denti rotti, il naso fratturato e una cicatrice nella zona degli occhi. Spuntano nuovi particolari- La giovane ha chiesto
di rendere dichiarazioni spontanee ai magistrati e ha riferito che altre donne avrebbero subito aggressioni su mandato del suo ex. Un’inchiesta
difficile quella sull’aggressione a Martina Mucci, complicata anche dall’eco mediatica del fatto. Due mesi dopo l’aggressione, comunque, la squadra Mobile
della polizia ha arrestato, su mandato della Procura, l’ex fidanzato della ragazza. Con lui sono finiti in carcere il 20enne Mattia Schininà, accusato di
avere partecipato all’organizzazione del pestaggio e il 19enne Kevin Mingoia, sospettato di essere uno degli esecutori. Denunciato a piede
libero, invece, un 16enne, anche lui iscritto alla palestra di Scandicci che frequentavano gli altri indagati, che si è presentato spontaneamente in Questura il
giorno dopo gli arresti. E’ accusato di essere il secondo aggressore. Le accuse nei confronti degli indagati sono quelle di concorso in sfregio
permanente al volto, lesioni e rapina aggravata. Infatti, alla giovane è stato anche portato via lo zaino. Nei giorni successivi, durante gli interrogatori i tre
indagati hanno cercato di scaricare le responsabilità l’uno sull’altro. Laurini, in particolare, avrebbe riferito ai magistrati di essersi limitato a evocare
l’aggressione, che poi gli altri avrebbero compiuto. Da qui, forse, la decisione di Martina Mucci di chiedere di essere sentita dalla sostituta
procuratrice Valentina Cosci alla quale ha raccontato di presunte aggressioni nei confronti di altre donne su mandato del suo ex. Fonte tgcom24.