Il leader di Azione, Carlo Calenda, è tornato in televisione. Ha discusso del percorso del suo progetto politico e delle possibili alleanze per le prossime elezioni. Durante l’intervista a Mezz’Ora in Più su Rai 3, ha ripercorso i mesi di fiducia nel rapporto con Matteo Renzi. Ha parlato della rottura conclamata del percorso federativo con Italia Viva. Ha dichiarato:
“Ho fortemente creduto che potesse nascere in Italia un partito unico dei liberaldemocratici, ma a un certo punto ho capito che questa possibilità non era più sul tavolo. La rottura è stata difficile e mi sono impegnato a non parlarne più. I gruppi parlamentari stanno lavorando bene, ma il partito unico non è più un’opzione”.
Quando gli hanno chiesto dei rapporti con il Partito Democratico, Calenda ha lanciato delle critiche alla leader del suo partito, Elly Schlein:
“Come Azione, risponderemo al grande bisogno di un’area pragmatica, non centrista e fortemente idealista, di fronte allo spostamento del PD su posizioni simili a quelle di un rappresentante d’istituto di un liceo, con opposizioni evocative. Non dobbiamo essere l’ago della bilancia”.
Inoltre, ha affermato:
“Il PD perderà il sostegno dell’area liberaldemocratica e noi ci rivolgiamo proprio a questi liberaldemocratici. Non credo che ci siano i presupposti per un’alleanza politica con il PD”.
Calenda ha continuato dicendo che il PD ha iniziato a schiacciarsi sulle tematiche dei 5 Stelle. Lasciando vuota una prospettiva di riformismo pragmatico e profondo che tenga in considerazione il ruolo dello stato.
Se il PD cercherà di conciliare la linea di Schlein con quella dei riformisti, finirà per non esprimere nulla e non offrirà una prospettiva di governo. Alla fine, finirà in minoranza.
In conclusione, Carlo Calenda ha riflettuto sulla sua visione politica e sulle alleanze future. Ha espresso la sua delusione per la rottura con Italia Viva e ha criticato il PD per il suo spostamento verso posizioni che non corrispondono alle sue idee. Calenda ha dichiarato che il PD perderà il sostegno dell’area liberaldemocratica e ha invitato questi liberaldemocratici a unirsi ad Azione. Ha sottolineato l’importanza di una prospettiva di governo pragmatica e profonda, che consideri il ruolo dello stato. Secondo Calenda, se il PD non riuscirà a trovare un equilibrio tra le diverse linee interne, finirà per non dire nulla e si ritroverà in minoranza.
