Il 2020 sta terminando, ma con l’ultimo turno di serie B svoltosi domenica, è finito ufficialmente l’anno calcistico femminile. Si sa, quando una cosa finisce è il momento di tirare le somme: ovvero promossi e bocciati.
L’anno Covid ha riservato sorprese, ma fortunatamente grazie alle società e alla Lega i campionati sono regolarmente terminati. Per iniziare prendiamo in esame la Serie A femminile.
Per un esame approfondito bisogna dare un occhiata alle griglie di iniziò anno. Naturalmente, a dispetto del maschile, dove dei giocatori si sa vita morte e miracoli, nel femminile bisogna attenersi a ciò che dimostrano le società al riguardo.
La classifica parla chiaro e ti fa capire chi ha lavorato bene e chi male. La Juventus, ormai è la regina indiscussa d’Italia. Tutti gli addetti ai lavori la consideravano la squadra da battere e non ha deluso.
Importantissimi gli innesti di Hurtig e Sembrant per poter competere contro le squadre più attrezzate d’Europa. E infatti quest’anno ha dato del filo da torcere alle campionesse del Lione.
Il Milan, un’altra bellissima realtà italiana, ha fatto un mercato sfavillante comprando all’estero. Ha fatto vestire il rossonero ad atlete del calibro di Dowie, Boquete e Simic e contenderà lo scudetto fino alla fine alle bianconere.
Altra squadra da promuovere è il Sassuolo di Piovani. A inizio anno, dopo l’addio di Sabatino, tutti pensavano che dovesse galleggiare appena sopra la zona retrocessione.
Ma così non è stato, si è puntato sul bomber di razza, la napoletana Valeria Pirone. Ma il vero colpo a sorpresa del mercato delle neroverdi è stata la sedicenne Bugeja. Che se dovesse mantenere le promesse, diventerà una stella di caratura mondiale.
Andando controcorrente, premio per ora altre due neopromosse, ovvero San Marino e Verona. Le griglie le posizionavano ultima e penultima della categoria.
Il San Marino ha puntato sul gruppo storico e non ha sfasciato del tutto la squadra del doppio salto dalla C alla A. Ora si trova a 5 punti sopra la zona salvezza.
Invece il Verona, squadra falcidiata dal Covid, si pensava addirittura che non dovesse iscriversi al campionato. Ha allestito una squadra in ritardo rispetto alle altre ma per ora viaggia tranquillo.
Addirittura è riuscita a mettersi ben lontano dalla zona pericolosa, riuscendo anche a vincere fuori casa contro Fiorentina e Napoli. Un’altra squadra da promuovere è l’Empoli che sta disputando un gran campionato.
Dopo svariati anni ha cambiato la guida tecnica puntando su molte giocatrici giovanissime provenienti dal vivaio. Subito un avvio sfavillante e ora mantiene una certa costanza di risultati.
Due squadre che meritano di stare in un limbo sono Florentia e Inter dalle quali ogni anno ci si aspetta qualcosa in più. Ma che non riescono mai a fare quel salto che permetterebbe loro di competere con le grandi.
Ora è il momento di dare i voti cattivi. Meritano finora la bocciatura, Roma, Fiorentina Bari e Napoli. Le Giallorosse di Bavagnoli ogni anno hanno i favori del pronostico, ma poi deludono sempre le attese, pur in presenza di un mercato importante.
La Viola di Cincotta ha iniziato alla grande il campionato, poi è incappata in problemi extracalcistici (l’affaire Bonetti). E le cose si sono complicate. In positivo va messo il passaggio del turno contro le ceche dello Slavia Praga in Champions.
Il Bari, invece, con due anni di anzianità di A, ripescato quest’anno grazie al Covid, sembra proprio destinato a retrocedere. Una vittoria all’esordio soprattutto col Napoli, poi 9 sconfitte consecutive.
Ho lasciato per ultimo il Napoli, soprattutto perché, cosi dice la classifica. Ma anche gli “addetti ai lavori“ lo consideravano subito alle spalle delle grandi. Addirittura si parlava in società di lottare per lo scudetto.
Naturalmente faccio gli auguri al tecnico Pistolesi di risollevare la squadra che non merita sicuramente questa classifica. E rifacendomi a un suo parallelismo nel maschile, vedo la similitudine tra lui e Sarri.
Mi auguro che sia così, e che non non succeda come il Napoli di Corbelli. Come si ricorderà a inizio millennio, il Napoli, dopo i deludenti risultati iniziali, mandó via Zeman allenatore integralista cultore del bel gioco.
Si affidò al calcio pane e salame del compianto Emiliano Mondonico. Quest ultimo fece meglio del boemo, ma perse la A per pochi punti all’ultima giornata.
Augurandovi buone feste e sperando di non aver offeso nessuno, ci risentiamo con l’anno nuovo.
Emanuela Schioppo