Una giornata di caccia si trasforma in tragedia nel Monte Maggiore, tra i comuni di Pontelatone e Formicola. Un uomo di 62 anni, Vincenzo Izzo, viene colpito al torace da un colpo di fucile esploso dal suo amico. Muore sul posto, nonostante l’intervento dei soccorsi.
I due erano appassionati di caccia al cinghiale e si erano avventurati nei boschi ieri mattina, in località Salomoni Acquasanta. Non si sa cosa sia andato storto: forse una distrazione, forse un malore. Fatto sta che Vincenzo si è trovato nella traiettoria del proiettile, destinato a un cinghiale.
I carabinieri di Formicola stanno indagando sull’accaduto, ma l’ipotesi più probabile è quella dell’incidente. L’amico di Vincenzo, Pasquale Perone, fiorista noto in paese, è sotto choc.
La notizia della morte di Vincenzo ha sconvolto il piccolo centro dell’Alto Casertano, dove era molto conosciuto e stimato. Lascia la moglie, quattro figli e due nipoti. Tutti lo ricordano come una persona perbene e un grande appassionato di caccia.
La comunità si è stretta attorno alla famiglia, che vive un dolore inimmaginabile. Solo dopo l’esame autoptico, che chiarirà le cause e le modalità del decesso, sarà possibile dare l’ultimo saluto a Vincenzo.
La tragedia riapre il dibattito sulla sicurezza e la regolamentazione della caccia, soprattutto in zone abitate o frequentate da escursionisti. Molti chiedono maggiori controlli e sanzioni per chi non rispetta le norme.
La caccia al cinghiale è una pratica antica e radicata in molte zone d’Italia, ma comporta anche dei rischi. Ogni anno si registrano diversi incidenti, spesso mortali, tra cacciatori o tra cacciatori e terzi. Occorre quindi una maggiore responsabilità e prudenza da parte di chi la pratica.
fonte:cronachedi
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