Buttate mascherine e guanti a terra? Potreste ritrovarli nel cibo

5 Giugno 2020 - 16:20

Buttate mascherine e guanti a terra? Potreste ritrovarli nel cibo

Finiremo per mangiarci le mascherine. Sembra una battuta sulla crisi economica degli italiani invece è ciò che accadrà se si continuerà a convivere con il Coronavirus ignorando l’ambiente.

Il Politecnico di Torino prevede che durante la fase 2, solo in Italia; serviranno circa 1 miliardo di mascherine e mezzo miliardo di paia di guanti al mese. Se solo l’1% delle mascherine non venisse smaltito correttamente e si disperdesse in natura, avremo 10 milioni di mascherine al mese sparse nell’ambiente.

Vedendo le mascherine e i guanti gettati a terra un po’ ovunque nelle nostre città; un assaggio c’è già stato, ma una volta a terra, che fine fanno? Si frammentano in microplastiche e finiscono nelle acque delle fognature, dei fiumi, dei mari.

Intendiamoci, quanto a plastica, già prima del Coronavirus, mangiavamo l’equivalente di una carta di credito, oltre 250 grammi di plastica. A dirlo era stato lo studio No Plastic in Nature: Assessing Plastic Ingestion from Nature to People dell’Università australiana di Newcastle e commissionato dal Wwf, che combinava i dati di oltre 50 precedenti ricerche.

La ricerca ha confermato contaminazioni di microplastiche nella birra, nel sale, nel pesce e nei frutti di mare, ma soprattutto nell’acqua, sia di rubinetto che di bottiglia. La maggior parte delle microplastiche ingerite sono più piccole di 5 millimetri e si trovano soprattutto nelle acque, sia in quelle di superficie che in quelle delle falde.

E se l’università australiana sembra troppo lontana, basta farsi una gita alla foce del Po, a Pila, in provincia di Rovigo. Dopo avere percorso 652 chilometri, ogni minuto il Po scarica nel mare Adriatico oltre 7 chilogrammi di microplastiche, che diventano 465 kg all’ora, 11 tonnellate al giorno, e più di 4mila tonnellate all’anno. Fonte: Fanpage.