Bossetti incontra Stasi in carcere: «Capisco quello che sta vivendo, siamo vittime di magistrati incompetenti e indagini fatte col cu*o»

28 Marzo 2025 - 21:44

Bossetti incontra Stasi in carcere: «Capisco quello che sta vivendo, siamo vittime di magistrati incompetenti e indagini fatte col cu*o»

Due dei volti più famosi della cronaca nera italiana, si sono visti in carcere a Bollate.

Sono rispettivamente l’assassino di Yara Gambirasio e quello di Chiara Poggi.

Il caso di quest’ultimo è tornato alla ribalta di recente, per una nuova indagine su un presunto coinvolgimento di una terza persona, Andrea Sempio, amico del fratello della vittima.

E anche Bossetti si è fatto un’idea precisa sulla vicenda: «Come si fa a non seguire il caso di Alberto Stasi, se ne parla giorno e notte nei tg e nelle trasmissioni, e meno male che se parla.

Ho convissuto momenti assieme ad Alberto Stasi qui in carcere. Mi basta la mia emblematica, assurda e vergognosa situazione per comprendere quello che ha vissuto Stasi, quanto pure su di lui sia accaduto», le sue parole a Telelombardia.

Bossetti se la prende con i magistrati: «Certi personaggi del tutto incompetenti dovrebbero pagare per i propri errori e indagini fatte col culo.

Si vergognassero piuttosto che esercitare un ruolo che gli appartiene».

«Purtroppo – continua l’uomo condannato all’ergastolo – viviamo in un Paese dove chi di dovere non ti dà la possibilità di poterti difendere. Ci sono persone che si innamorano di una tesi o di un’indagine, giusta o sbagliata che sia, chi se ne frega. Quella è e quella rimane».

Ricordiamoci sempre che in questa realtà carceraria esistono persone che hanno commesso un illecito, ma esistono purtroppo anche persone recluse da innocenti. Ma questo non interessa a nessuno», conclude.

Stasi: spero che la verità salti fuori

Di recente Alberto Stasi ha commentato la riapertura del caso Poggi: «È uno tsunami di emozioni. Quello che ho in cuore è che salti fuori la verità, che venga fuori tutto quello che deve emergere e che non è ancora emerso.

Ho fiducia e speranza che tutto possa essere chiarito e accertato», ha detto a Le Iene.

Parlando di Andrea Sempio ha aggiunto: «Non l’ho mai visto e mai sentito, se non adesso e nel 2017 (quando Sempio venne indagato e archiviato, ndr).

Era amico del fratello e quindi anche dal punto di vista dell’età totalmente estraneo alla mia cerchia di amicizie e di conoscenze», racconta Stasi, dicendosi «assolutamente garantista», ma – aggiunge – «sono anche comunque convinto che non si debba avere paura della verità e che quindi non ci sia motivo di sottrarsi a nessun tipo di accertamento della verità».

Rispetto alla sua situazione, Stasi ricorda che «tra pochi mesi potrei essere definitivamente a casa, quindi non sono questi pochi mesi che fanno per me la differenza, ho motivazioni più profonde».