Il governo Draghi, per contrastare il caro-bollettee il caro-carburanti, ha introdotto un’esenzione fino a 200 euro per tutto l’anno sui buoni benzina che le aziende forniscono ai dipendenti.
Non si tratta quindi di un bonus che può essere richiesto direttamente da parte dei cittadini, ma semmai di un incentivo rivolto a tutte quelle imprese che già erogano voucher benzina ai propri addetti.
Questi buoni sono ceduti a titolo totalmente gratuito dalle aziende private ai dipendenti e non concorrono mai alla formazione del reddito. La misura, che si accompagna
al taglio da 25 centesimi sul costo di benzina e gasolio direttamente alla pompa, serve per dare un sostegno alle famiglie e le imprese in difficoltà per l’attuale crisi energetica. Crisi
acuita dalla guerra in Ucraina e dall’ulteriore riduzione delle forniture dalla Russia. Il bonus benzina è un contributo che non viene concesso direttamente dall’esecutivo ai cittadini.
Il governo infatti, lascia alle aziende la possibilità di concederlo ai dipendenti. Se le società lo faranno l’importo sarà completamente esentasse. Per questo motivo non servirà alcuna domanda:
sono le singole aziende a garantire, se vogliono, il benefit. Per lo stesso motivo non esiste alcun requisito di accesso specifico. L’unica discriminante è che la misura si
rivolge in maniera esclusiva ai dipendenti delle aziende private: questo significa che le partite Iva o i dipendenti pubblici non potranno usufruirne. Il sostegno vale per tutti i
lavoratori, di qualsiasi categoria, indipendentemente dal reddito e dalla qualifica aziendale. Non è il governo a impiegare i fondi, ma sono le aziende che concedono un bonus ai loro
addetti con il “vantaggio” di avere zero tasse sul buono. In Italia esistono attualmente dei contributi simili, chiamati “fringe benefit”: sono tutti i benefici accessori e secondari.
Durante la pandemia questi assegni sono stati rinforzati sia per intervento pubblico che privato delle aziende. Il bonus benzina da 200 euro rientra in un intervento più vasto del governo,
che prevede appunto la riduzione del prezzo di benzina e gasolio di 25 centesimi fino a fine aprile. Una misura temporanea, ma indispensabile per frenare i rincari.
Ad oggi gasolio e benzina superano ancora i 2 euro al litro sia self service che servito. Il taglio agirà sulle accise, che oggi pesano circa il 55%-57% del costo finale. Si arriverà quindi a un
carburante sugli 1,8 euro al litro: un prezzo alto, ma comunque nettamente più basso dei 2,4 euro raggiunti a inizio mese.Tuttavia non si possono escludere tempi leggermente più lunghi.
Sul taglio delle accise, infatti, pesa la spada di Damocle della bollinatura della Ragioneria generale dello Stato. Questa operazione potrebbe portare a qualche ritardo e ritocco finale.
Per vedere i prezzi scendere sotto i fatidici 2 euro al litro si attende solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che dovrebbe avvenire oggi o domani. A quel punto, dal giorno successivo, scatterà lo sconto. Fonte Fanpage.it