Nella notte tra il 5 e il 6 ottobre, la città ucraina di Leopoli è stata presa di mira da pesanti bombardamenti russi. Grande la paura per 110 volontari italiani che viaggiavano in treno, nei pressi della città, per raggiungere il confine polacco.
“Pesanti e continue esplosioni, il cielo illuminato a giorno” ha dichiarato all’ANSA uno dei volontari, Marco Bentivogli.
I volontari erano di ritorno da Kharkiv, dove si erano recati per la decima missione Mean – Movimento europeo di azione non violenta, ed erano diretti in Polonia. “Abbiamo provato quello che si prova in Ucraina tutti i giorni”, ha aggiunto Angelo Moretti, presidente ed animatore del Mean.
A testimoniare l’accaduto anche Sarah Brizzolara, consigliera comunale di Monza, che in un’intervista al quotidiano IlGiorno ha dichiarato: “In Italia non ce ne rendiamo conto perché viviamo in una situazione di pace, ma là è diverso: e infatti la riflessione seguita dopo riguarda lo stato di ansia perenne in cui vivono i cittadini di quel Paese”.
Nessuno dei volontari è rimasto ferito dal blitz militare russo e tutti hanno raggiunto incolumi la Polonia.
Il presidente ucraino Zelensky ha affermato che nella notte tra il 5 e il 6 ottobre oltre 50 missili e circa 500 droni hanno attaccato Leopoli e altre città ucraine. Si tratta di uno degli episodi più violenti dall’inizio della guerra.
Il Mean – Movimento europeo di azione non violenta, di cui fanno parte i volontari, è un progetto di promozione della pace e di assistenza umanitaria in Ucraina che crede nell’azione nonviolenta come strumento per creare condizioni di pace e risoluzione dei conflitti tra Paesi.
Fonti: Ansa, IlGiorno, Quotidianonazionale
