Bologna-Napoli 1-1: occasione persa, ma il Napoli deve crederci

7 Aprile 2025 - 22:58

Bologna-Napoli 1-1: occasione persa, ma il Napoli deve crederci

di Andrea Chianese

Nel posticipo del lunedì sera, allo stadio Renato Dall’Ara di Bologna, va in scena una sfida che ha il sapore dell’alta classifica e dei sogni scudetto. L’Inter, fermata sul 2-2 dal Parma al Tardini, lascia sul campo due punti pesantissimi: un assist involontario al Napoli, che ha la possibilità di portarsi a -1 in classifica con una vittoria. Ma la squadra di Stellini non va oltre l’1-1 contro un Bologna coriaceo e sempre temibile in casa. Un pareggio che sa di occasione persa, ma che non spegne del tutto la fiamma della speranza azzurra.

Il Napoli scende in campo con grande determinazione, nonostante le pesanti assenze: fuori Meret, sostituito da Scuffet, e senza Buongiorno in difesa, con Juan Jesus che prende il suo posto. In mediana torna McTominay, mentre davanti spazio al tridente con Politano, Lukaku e Neres.

Il Bologna, dal canto suo, schiera la formazione tipo con il giovane e talentuoso Ndoye a sinistra, autentica spina nel fianco di Di Lorenzo per tutta la gara. In panchina inizialmente Castro, con Dallinga confermato titolare.

La partita si accende subito con un gol da antologia: al 18’, Rrahmani lancia lungo verso Lukaku che fa sponda lasciando scorrere il pallone per Anguissa. Il camerunese parte in progressione, spazza via Miranda con strapotere fisico e resiste anche all’uscita bassa di Skorupski, battendolo con un tocco preciso. Uno a zero Napoli e partita in discesa? Nemmeno per sogno.

Il Bologna non si scompone, continua a macinare gioco e nella ripresa trova il pari con una combinazione spettacolare: Miranda trova Odgaard in profondità, palla in mezzo per Ndoye che si inserisce alle spalle di Rrahmani e con un colpo di tacco beffa Scuffet. Jesus prova a salvarla sulla linea, ma la palla colpisce la traversa e si insacca. Uno a uno, e tutto da rifare.

Da lì in poi, è monologo Bologna. I rossoblù spingono a testa bassa, il Napoli si abbassa troppo e non riesce più a ripartire. Stellini, in panchina al posto di Antonio Conte squalificato, è costretto al cambio forzato: fuori McTominay per infortunio, dentro Gilmour. Davanti, David Neres delude e viene sostituito da Raspadori, che prova a dare vivacità da esterno sinistro, ruolo non suo ma ormai scoperto da troppo tempo in casa Napoli.

Nel finale, il Bologna sfiora il gol vittoria su corner: Scuffet è miracoloso, Castro non riesce a ribadire in rete scivolando sul più bello. Poi ci prova Raspadori con una punizione deviata che diventa pericolosa, ma il neoentrato Ravaglia si supera.

Termina così 1-1. Un pari che premia la solidità del Bologna ma lascia l’amaro in bocca al Napoli. La chance di riavvicinarsi a -1 dall’Inter è svanita, e ora i punti di distacco restano 4. Lo scudetto si complica, inutile negarlo. Ma la stagione è lunga, l’Inter è ancora in corsa in Champions, e il Napoli ha il dovere — e le potenzialità — per crederci fino alla fine.

Perché non è ancora finita. E chi ha conosciuto l’ebbrezza del tricolore, sa bene che i sogni non muoiono con un pareggio al Dall’Ara. Si rialzano. E tornano a correre.

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