Bollette,reddito di cittadinanza e pensioni:ecco cosa prevederà il primo decreto del governo Meloni

22 Ottobre 2022 - 10:23

Bollette,reddito di cittadinanza e pensioni:ecco cosa prevederà il primo decreto del governo Meloni

Dopo aver appena giurato Giorgia Meloni e la sua squadra di governo dovranno adoperarsi nel formalizzare il primo decreto ,nel quale gli aspetti maggiormente trattati saranno bollette,RdC e pensioni.

Poi arriverà l’aggiornamento della Nadef e infine la legge di bilancio. Dove invece dovrà trovare spazio il mantenimento delle promesse del centrodestra in campagna elettorale. Ovvero la flat tax, la riforma delle pensioni, il taglio del cuneo fiscale. La nuova premier e il suo ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti dovranno però sin da subito prendere una decisione sullo scostamento di bilancio.

In rampa di lancio c’è anche un bonus per dipendenti, autonomi e pensionati nel mese di dicembre. Secondo una stima della Cgia di Mestre soltanto per il primo decreto il nuovo governo dovrebbe trovare entro il prossimo 31 dicembre almeno 35 miliardi di euro per dimezzare gli aumenti di costo in capo a famiglie e imprese previsti nel 2022. Che ammontano complessivamente a 70 miliardi di euro. Ai 30 miliardi di euro già preventivati si devono aggiungere 5 miliardi per estendere anche al prossimo mese di dicembre gli effetti contro il rincaro delle bollette introdotti con il decreto Aiuti ter.

La legge di bilancio 2023 è la maxi-tappa successiva. Dovrà rinnovare i sostegni per il primo trimestre dell’anno. E già questo potrebbe assorbire 20 miliardi. Poi il governo Meloni dovrà prendere una decisione sulle pensioni.  L’esecutivo potrebbe varare una Quota 41 che consenta di uscire dal lavoro con un meccanismo simile a quello arrivato nel 2018. Il piano di Fdi prevede il ritiro dal lavoro a 58 anni. Nel programma elettorale di Fratelli d’Italia si prometteva il taglio del cuneo fiscale. Anche questo servirà a mettere in tasca più soldi ai dipendenti. Ma il costo di un 2 punti percentuali ammonta a 4,5 miliardi. In salita invece la strada per la flat tax. La Lega vuole estenderla alle Partite Iva fino a 100mila euro di fatturato. E nella voce uscite bisogna contare anche il rinnovo dei contratti pubblici. Nel capitolo entrate, oltre ai fondi di coesione si potrebbe risparmiare qualcosa dalle modifiche annunciate al reddito di cittadinanza e al Superbonus 110%.

Sempre sulle pensioni, è verosimile anche una proroga delle misure come Quota 102, Ape Sociale, Opzione Donna. Ma un’altra ipotesi prevede il varo di Opzione Uomo o di Opzione Tutti: ovvero soluzioni più strutturali di uscita fino a 63 anni con penalizzazione sull’importo del ritiro fino al raggiungimento dell’età effettiva.  Poi arriverà la Legge di Bilancio. Che va approvata definitivamente dal Parlamento entro il 31 dicembre.

Fonte:open