Finalmente una buona notizia per gli italiani, l’aumento previsto il mese scorso per le bollette del gas non sarà più del 70% ma solo del 5%.
Da questo mese l’aggiornamento tariffario diventa mensile anziché trimestrale per le famiglie che sono ancora nelle condizioni di tutela (circa 7,3 milioni di clienti domestici, su un totale di 20,4 milioni, il 35,6% circa). «Quella dell’Arera è stata una scelta azzeccata, forzata dal cataclisma che è arrivato dai mercati e dall’esigenza dell’Autorità di intervenire – spiega Tabarelli – Ed è stato anche un colpo di fortuna poiché il caso ha voluto che il nuovo meccanismo entra in vigore proprio mentre c’è il calo» del prezzo del gas. «Se avesse ritardato di un trimestre, dal primo gennaio sulle bollette avremmo avuto una catastrofe – prosegue il presidente di Nomisma energia – Se avessimo lasciato il meccanismo precedente, in vigore dal 2013, avremmo avuto un balzo del 200% ma sarebbe stato deciso a fine settembre come è avvenuto per l’aumento del 59% dell’elettricità. Per il gas l’Arera ha detto “Aspettate c’è un nuovo sistema”. Quando hanno fatto la modifica dell’aggiornamento (non più trimestrale) ai primi di ottobre hanno detto che con il nuovo meccanismo ci sarebbe stato un aumento del 70%, perché c’era già un po’ di calo del prezzo del gas. Ma ora ci sono tutti i prezzi fino alla fine di ottobre e stimiamo una variazione del +5%».
L’aggiornamento mensile anzichè trimestrale della tariffa «teoricamente si potrebbe applicare anche all’elettricità, peccato che non è stato fatto; se l’avessimo fatto per la luce avremmo già avuto dei cali in bolletta invece dobbiamo aspettare gennaio e sperare che siano sempre bassi i prezzi. Ora stiamo pagando una tariffa di 66 centesimi per kw/h mentre i prezzi vedono qualcosa di più basso di almeno 10-15%», ha spiegato Tabarelli. La modifica dell’aggiornamento mensile della tariffa gas «è stata fatta soprattutto per i venditori sul mercato libero perché era quello con maggiore instabilità. È stato un primo passaggio, un primo cedimento alle richieste dei venditori che stavano fallendo ma purtroppo stanno fallendo comunque. Credo che sull’elettricità fosse meno urgente ma sarebbe il caso di pensarci – suggerisce Tabarelli – Si può fare, poi bisognerà vedere se ci sarà un rimbalzo e allora si rivelerà contro i consumatori. Razionalmente – riflette – è più probabile che i prezzi rimangano a questi livelli, ma ci siamo sbagliati già diverse volte nei passati mesi perché questi livelli sono assurdi». A proposito della scadenza a fine anno del mercato tutelato del gas (per l’elettricità la scadenza è il 10 gennaio 2024), il presidente di Nomisma energia osserva che «sarebbe giusto un rinvio, ora c’è molta confusione, instabilità dei prezzi, e conviene aspettare che la situazione si calmi un po’ fino alla fine 2023. Le cose dovrebbero andare meglio, come ha suggerito la stessa autorità dell’energia chiedendo lo slittamento per le piccole e medie imprese. Andrebbe bene anche per le famiglie».
Fonte:Il Mattino