Feriti anche lo zio e la mamma. La tragedia davanti agli occhi del nonno. Colta da malore la proprietaria dei cani.
Lo hanno ucciso strapazzandolo come una bambola di pezza con cui giocare.
I cani sembravano impazziti, non lo lasciavano. Abbiamo fatto tutto il possibile per salvarlo ma non ci siamo riusciti”.
A parlare è Giuseppe, uno degli zii del bimbo di 13 mesi ucciso sbranato da due pitbull ieri mattina a Eboli, in provincia di Salerno.
Giuseppe, uno dei fratelli della mamma del piccolo, stava dormendo in casa, quando è avvenuta la tragedia, ma le urla della sorella lo hanno svegliato, secondo quanto raccontato ieri a Il Mattino e a La Repubblica, ed è subito sceso nel cortile per capire cosa stesse accadendo.
Mio fratello Simone era steso per terra nel cortile con i cani attorno”, racconta Giuseppe a Il Mattino, che quando è giunto sul posto ha visto il bimbo già a terra, preda dei due cani.
L’altro zio, Simone, aveva in braccio il bimbo, avvolto in una coperta, quando sarebbe stato sorpreso dai due cani.
“Il cane più grande aveva fatto cadere a terra mio fratello – prosegue Giuseppe – e poi, insieme all’altro cane, stava azzannando il bimbo che è morto subito.
Ho cercato di soccorrere mio nipote e mio fratello. I pitbull hanno attaccato anche me cercando di mordermi”.
“Abbiamo colpito i pitbull con dei bastoni” quindi, il tentativo disperato di allontanare i cani.
“Abbiamo colpito i pitbull con dei bastoni – riprende Giuseppe – e dopo un po’ sono riuscito a chiudere uno dei due cani in una stanza, ma l’altro era completamente impazzito.
Questi due cani sono fratelli e un po’ di tempo fa uccisero il loro padre. La zampa di quello più grande è grossa come la mia mano”.
La tragedia si è consumata in una manciata di minuti, attorno alle ore 8,20 del mattino di ieri, lunedì 23 aprile 2024.
La villetta di due piani dove è avvenuta si trova nella periferia di Eboli, una zona di campagna, in via Caracciolo, a Campolongo, nei pressi della litoranea.
La mamma del bimbo, secondo quanto appreso, doveva accompagnare la sorellina a scuola.
Quando all’improvviso è accaduta l’aggressione. Anche lei ha cercato di proteggere il piccolo ed è rimasta ferita ad una gamba.
Ferito alla gamba anche il fratello Simone, che ha cercato in tutti i modi di salvare il bimbo.
Sulla vicenda è aperta una inchiesta della Procura della Repubblica di Salerno, che ha affidato le indagini ai carabinieri.
La salma del bambino è stata sequestrata e trasferita all’obitorio dell’ospedale di Eboli dove domani verrà eseguito l’esame autoptico.
Solo dopo si potranno celebrare i funerali. I due pitbull, nel frattempo, sono stati prelevati dai veterinari dell’Asl di Salerno e portati in un canile a Caserta dove degli esperti ne valuteranno aggressività e pericolosità.
La tragedia davanti agli occhi del nonno
La tragedia si è consumata davanti agli occhi del nonno Francesco, papà della mamma, che gestisce un bar poco distante e che ha assistito alla terribile scena.
“Il cancello era chiuso – ha raccontato a La Repubblica – e non sono riuscito a entrare. Ho assistito alla tragedia senza poter fare nulla, guardando tra le sbarre del cancello. I miei figli hanno provato a fermare i cani bastonandoli alla testa ma non c’è stato nulla da fare.
Mio figlio, quello che aveva il bambino in mano, quando ha visto i cani agitati, ha alzato il piccolo per sottrarlo ai pitbull ma uno di loro ha tirato la coperta del bambino e mio figlio è caduto ed è caduta anche mia figlia che si è ferita a una gamba”.