La storia di un padre che voleva insegnare al figlio ad andare in bici in un parco pubblico si è trasformata in una tragedia quando il bimbo, alle prime armi sulle due ruote, ha perso il controllo del veicolo e ha causato una caduta ad una signora anziana.
Nonostante la velocità fosse moderata, la donna ha battuto la testa, subendo un trauma cranico che si è rivelato fatale.
L’incidente ha portato la Procura ad indagare sul padre del bimbo, accusato di omicidio colposo per condotta omissiva.
La morte della donna obbliga la Procura a indagare su quanto successo, ipotizzando il padre del piccolo ciclista responsabile di omicidio colposo secondo l’articolo 40 del codice penale: “Non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo”.
Il padre rischia ora una condanna e il pagamento di un risarcimento stimato intorno ai 200mila euro.
La giurisprudenza afferma che non può passare impunito il fatto che il genitore non abbia sorvegliato adeguatamente l’attività del figlio, che rischiava di provocare la caduta di soggetti deboli come anziani e bambini.
La tragedia, dunque, mette in luce la responsabilità di genitori o accompagnatori nel garantire la sicurezza degli spazi pubblici e la sorveglianza di attività che possono risultare pericolose per soggetti vulnerabili.
Fonte: fanpage