Bimba torturata dal patrigno con morsi e sigarette, la madre lo difende: “Lui è la mia vita”

15 Febbraio 2019 - 11:31

Bimba torturata dal patrigno con morsi e sigarette, la madre lo difende: “Lui è la mia vita”

Bimba torturata dal patrigno con morsi e sigarette, la madre lo difende: “Lui è la mia vita”

Quando ha portato all’ospedale la figlioletta massacrata di botte dal patrigno ha mentito. “E’ svenuta”, avrebbe detto ai sanitari. Ma era impossibile crederle perché la bimba aveva lividi, morsi dappertutto, persino bruciature di sigaretta sulla schiena. A quel punto i poliziotti portano Sara in commissariato per interrogarla. Lei in un primo momento continua a coprire il compagno, cerca di dire che si è trattato di un incidente ma la versione non regge. Dopo è la volta del compagno, renderà una lunga confessione. «L’ ho picchiata io, l’ ho morsa», ha insistito. Prima della confessione sulla responsabilità del compagno, Federico Zeoli, 24 anni.

In un’intervista rilasciata a “Il Messaggero”, Sara, 23 anni, ha provato a spiegare come funziona il rapporto col suo compagno, ora in carcere a Velletri. “La mamma mi dice che lui è malato, ha una specie di schizofrenia, lo conosco solo da due mesi, dovevamo sposarci ad aprile. Si arrabbia spesso, sbotta poi si pente ma io non mi arrabbio, lo lascio sfogare. Non ha mai alzato le mani su di  noi, a parte qualche sculacciata o rimprovero. Ci tiene all’educazione ma io ho sempre permesso alle bambine di fare come vogliono, insomma ogni tanto fanno cadere qualcosa quando rovistano nei cassetti e lui si arrabbia».

Sembra che lei voglia giustificarlo.  «Lo amo – ha dichiarato a Il Messaggero – ma non so se riesco a perdonarlo… lo so cosa penseranno tutti di me, che sono una madre disgraziata, ma lui è la mia vita. E’ giusto che si trovi in carcere e paghi ma devono aiutarlo perché è malato e non vuole prendere le medicine e io comunque non lo abbandono. Voglio stargli vicino e aiutarlo. Perché noi ci amiamo e con le bambine siamo felici, dormiamo tutti in una stanza e ci vediamo la televisione sul lettone».

La bambina è nel reparto di terapia intensiva del Bambin Gesù costantemente monitorata. Le condizioni cliniche sono stabili ma serie. La lesione più grave è l’ematoma celebrale che non può essere operato. «Lo stato di sedazione profonda dovrebbe consentire il riassorbimento e quindi il recupero per questo non abbiamo valutato la possibilità di operare», spiegano i sanitari. Ma solo quando verrà risvegliata, gli specialisti potranno valutare l’entità del danno. La piccola ora è intubata ed ha la ventilazione assistita. Appena il quadro clinico lo consentirà, verrà lentamente risvegliata e poi verranno eseguiti tutti i test specifici.

(Teleclubitalia.it)