Bimba di 8 anni annega e muore in piscina: l’ennesima tragedia simile che colpisce l’Italia

30 Giugno 2025 - 18:34

Bimba di 8 anni annega e muore in piscina: l’ennesima tragedia simile che colpisce l’Italia

Un’altra tragedia ha colpito l’Italia. Questa volta è successo a Rende, in provincia di Cosenza. Una bambina di 8 anni è morta annegata nella piscina del parco acquatico “Santa Chiara”. La piccola stava giocando in acqua quando ha avuto un malore. Tutto è accaduto in pochi istanti.

Subito dopo, sono arrivati i soccorritori del 118. Hanno tentato di rianimarla. Purtroppo, però, ogni sforzo è stato inutile. La bambina è morta sul posto. I carabinieri di Rende hanno aperto un’indagine per chiarire cosa sia realmente accaduto.

Nel frattempo, sul luogo della tragedia sono arrivati anche il sindaco Sandro Principe e alcuni membri della giunta comunale. Tutti hanno espresso dolore e vicinanza alla famiglia. La comunità è sconvolta.

Questa morte arriva pochi giorni dopo un altro dramma. Il 20 giugno, a Castrezzato, un bimbo di quattro anni è caduto in una piscina privata. È morto due giorni dopo, all’ospedale di Bergamo. Ma non è tutto. Matteo Formenti, amico della famiglia e presente all’incidente, si è tolto la vita per il dolore.

E non finisce qui. Episodi simili sono avvenuti anche a Lazise e al Country Club di Palermo. In questi ultimi due casi, per fortuna, non ci sono state vittime. Ma il pericolo resta altissimo.

I dati sono chiari. Secondo l’ISS, più di un annegamento su due in piscina coinvolge un bambino. L’acqua, spesso vista come divertimento, può trasformarsi in trappola mortale in un attimo. Bastano pochi secondi e una sola distrazione.

Le linee guida parlano chiaro. I bambini non vanno mai lasciati soli in acqua. Neppure se sanno nuotare. È sbagliato affidarli ad altri minori o ad adulti distratti. Le piscine devono avere protezioni e allarmi. E gli adulti dovrebbero conoscere le basi del primo soccorso.

Nonostante gli avvertimenti, le tragedie continuano. L’estate si trasforma così, per troppe famiglie, in un incubo. Serve più attenzione, più prevenzione e più responsabilità. Prima che sia troppo tardi.

Fonte: Fanpage

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