«Basta, mi fate male!» Padre depravato pagava ragazzi di colore per stuprare la figlia disabile

1 Febbraio 2019 - 13:17

«Basta, mi fate male!» Padre depravato pagava ragazzi di colore per stuprare la figlia disabile

«Basta, mi fate male!» Padre depravato pagava ragazzi di colore per stuprare la figlia disabile

Il papà mostro di Monteverde, che assoldava ragazzi di colore per far stuprare la figlia quindicenne e disabile, è risultato sano di mente, quindi, per la procura va processato e condannato con una pena di 16 anni di carcere, così come richiesto ieri. I pianti a dirotto in aula non hanno per ora sollevato la grave posizione giudiziaria di quest’uomo sulla quarantina, sposato e padre di tre figli, che un giorno dell’estate 2017 si è trasformato in un mostro e ha cominciato a pagare sconosciuti per far violentare la figlia 15enne disabile in cambio di rapporti gay.

LA VICENDA

Tutto comincia quando l’extracomunitario, 28 anni, viene fermato per strada da un romano che gli fa una strana proposta: «Se accetti di fare sesso con una ragazza, per te ci sono dei soldi». Il nigeriano finge di essere d’accordo, ma corre a riferire l’incontro agli agenti del commissariato Monteverde. I poliziotti dunque si appostano e così hanno modo di notare che all’appuntamento giunge un fuoristrada con a bordo un uomo e una giovane.

Il conducente scambia alcune parole con l’immigrato e lo fa salire a bordo non senza averli descritto cosa accadrà: prima dei «giochi sessuali» con la ragazza, alla fine un rapporto tra loro due uomini. A quel punto il 28enne avvisa con un sms i poliziotti, che intervengono subito: il guidatore viene fermato e la storia emerge in tutto il suo orrore. Per prima cosa gli investigatori accertano che la giovane è figlia del conducente del fuoristrada e che è minorenne e disabile.

Poi l’esame del telefono dell’orco rivela parecchi video amatoriali nei quali la 15enne viene violentata da diversi uomini, il tutto ripreso e «diretto» dal padre che prende anche parte attiva alle scene di sesso. Nel corso della successiva perquisizione, i poliziotti sequestrano nell’abitazione dell’arrestato una mole di filmati pedopornografici, che saranno oggetto di ulteriori indagini. Violenza sessuale di gruppo, detenzione di materiale pedopornografico e maltrattamenti sono i reati contestati all’uomo dalla procura.