Ci sono precedenti di aggressioni a sfondo sessuale analoghe negli ultimi anni, senza risalire a una delle più efferate rapine in villa, quella alla famiglia Biffi di
Aicurzio nel 2005. A Vimercate, dove i carabinieri coordinati dalla Procura di Monza sono al lavoro per identificare e arrestare il responsabile della
violenza del settembre 2023, era stata organizzata la prima marcia dedicata alla violenza sulle donne del territorio, dal titolo “non chiamateli lupi”.
Gli organizzatori, tra cui la storica associazione “Agende Rosse”, avevano invitato tutti a scendere in piazza con un cuore rosso sulla guancia per
sensibilizzare tutti alla causa. Secondo il rapporto semestrale del dipartimento di Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno, dal primo gennaio
al 31 giugno 2024 le violenze sessuali sono diminuite del 2% rispetto allo stesso periodo del 2023, ma i numeri restano alti: 2.923 casi. Sabato mattina, un
uomo ha violentato e poi rapinato una donna al momento dell’apertura di un bar a Vimercate (Monza). L’aggressione è avvenuta mentre la donna
stava aprendo il locale in cui lavora. Stava sistemando sedie e tavolini quando un uomo le è comparso davanti con il volto parzialmente coperto.
Prima la barista, minacciata, gli ha consegnato i soldi che c’erano in cassa. Poi lui ha abusato di lei. Ai carabinieri, chiamati dopo la violenza sessuale, ha fornito tutti
i dettagli per poi essere trasportata alla clinica Mangiagalli di Milano, dove è stata sottoposta a cure fisiche e psicologiche e agli accertamenti,
che hanno confermato la violenza subita. La donna sarebbe stata sorpresa daun uomo che con una sciarpa gli copriva parzialmente il volto,
che l’avrebbe costretta a consegnare l’incasso sotto minaccia, per poi aggredirla. La donna, dopo aver avvisato i soccorsi, sarebbe stata
accompagnata in ospedale sotto shock: gli accertamenti medici avrebbero confermato la violenza. Sulla vicenda indagano i carabinieri, coordinati dalla procura di Monza.
I militari hanno acquisito nel bar tutti gli elementi utili, con le immagini dei circuiti di videosorveglianza in zona, a identificare l’uomo e verificare se ci fossero complici. Fonte tgcom24.