È successo di nuovo: un barchino con a bordo circa 70 migranti è affondato al largo della costa di Mahdia, in Tunisia.
Erano a bordo delle “bare galleggianti”. Così vengono chiamate quelle piccole imbarcazioni che per alcuni sono le uniche possibilità di scappare dalla tratta di esseri umani. I migranti a bordo dell’imbarcazione erano circa in 70. Poco dopo aver iniziato la navigazione, il barchino si è ribaltato, precisamente al largo di Salakta, a sud-est di Mahdia, in Tunisia.
Molti dei migranti a bordo, principalmente di etnia subsahariana, non ce l’hanno fatta. I soccorritori hanno potuto contare circa 40 morti, tra loro anche bambini e neonati. Più fortunate invece le altre 30 persone rimanenti, che sono state soccorse e messe in salvo.
La Procura ha aperto un fascicolo d’inchiesta, anche se al momento non ci sono molti elementi per proseguire. Nel mirino della Procura, anche la Garde Nationale tunisina, molte volte al centro delle polemiche per le violente intercettazioni dei migranti.
La tragedia si consuma pochi giorni dopo un altro naufragio. Quello tra le acque di Malta e Lampedusa, costato la vita a 23 persone.
Fonte: La Repubblica