Il giudice per l’udienza preliminare di Perugia, Margherita Amodeo, a rinviato a giudizio una coppia di Città di Castello per aver “provocato
ansia, paura e attacchi di panico” al figlio minorenne della donna al quale veniva “impedito per lunghi periodi di vedere il padre”. La Procura racconta di
“condotte di violenza fisica, psicologica e verbale”. I fatti oggetto dell’indagine riguardano il periodo che copre cinque anni, dal 2017 al 2022: quando sono
iniziate le prime avvisaglie il piccolo aveva solo dieci anni. Stando alle imputazioni, la coppia – la mamma biologica 43enne e il compagno di
quest’ultima, 38enne – hanno “impedito per lunghi periodi al ragazzo di vedere il padre, minacciando di percuoterlo e di lasciarlo fuori casa”.
Alla sua richiesta di volerlo comunque vedere lo percuotevano con schiaffi, calci e pugni, lo insultavano dicendogli che era un pezzo di m… perché
era stato allevato dal padre, minacciando che se fosse andato da lui non sarebbe più tornato in quella casa” si legge nell’imputazione a carico degli indagati.
Il pm scrive che in un’occasione, era il 9 giugno 2021, il minore è stato “costretto a dichiarare falsamente dinanzi al tribunale civile di Perugia, sotto la
minaccia di punizioni esemplari, ‘di non andare volentieri dal padre’”. Per la coppia, entrambi originari del Tifernate, le porte del tribunale per il rinvio a
giudizio si apriranno nel mese di luglio, come ha deciso il gip per l’udienza preliminare del capoluogo umbro. Fonte fanpage.it.