A Sant’Anastasia, una bimba di dieci anni esprime il suo desiderio di gustare un gelato, ricevendo un sorriso dai genitori.
I genitori, residenti a Pollena Trocchia, accompagnano i loro due figli in uno dei loro bar preferiti a Sant’Anastasia per trascorrere del tempo insieme.
I vicini di casa elogiano la famiglia come unita, serena e attenta ai figli, sia nelle attività scolastiche che nel tempo libero.
Dopo la sparatoria, lo zio della piccola viene contattato dalla coppia, che lo informa di quanto accaduto e lo chiede di raggiungerli.
Lo zio raggiunge la piazza e si occupa del fratellino illeso, mentre i genitori vengono portati in ospedale.
L’uomo racconta che la sparatoria avrebbe potuto causare una strage di bambini, considerando la presenza di numerosi minori nella piazza.
Nonostante il sollievo per la madre che potrebbe essere presto dimessa, lo zio esprime preoccupazione per la nipote e sottolinea l’importanza di misure di sicurezza più efficaci.
Lo zio richiama l’attenzione sulle necessarie conseguenze legali per coloro che commettono atti così gravi, al fine di tutelare la famiglia coinvolta e prevenire futuri episodi simili, non solo a Sant’Anastasia.
L’episodio tragico di questa sparatoria mette in luce la necessità urgente di azioni concrete per garantire la sicurezza delle persone. Non possiamo più accontentarci di promesse e buoni propositi.
Dobbiamo agire immediatamente per prevenire simili tragedie. È fondamentale individuare e punire severamente i responsabili di tali atti, in modo che non ci siano conseguenze inadeguate.
La vita di una madre e di una bimba di dieci anni è stata messa in pericolo, e questo non può passare impunito. La tutela della famiglia coinvolta e di tutti i cittadini deve essere una priorità assoluta per le istituzioni.
Fonte e Image Credit: IlMattino
