Badante si impossessa di eredità milionaria dell’imprenditore, sottratti al figlio disabile

26 Novembre 2024 - 8:19

Badante si impossessa di eredità milionaria dell’imprenditore, sottratti al figlio disabile

A Misilmeri, in provincia di Palermo, una donna impiegata come badante è stata condannata per autoriciclaggio. Secondo le indagini, la donna avrebbe

sottratto il patrimonio dell’imprenditore dove lavorava e del figlio disabile, nominato dal padre erede universale. L’uomo, originario della Sicilia, era stato

proprietario di una catena di lavanderie negli Stati Uniti. Negli ultimi anni di vita, aveva deciso di tornare in Italia con il figlio, affetto da una grave patologia.

Dopo la morte dell’imprenditore nel 2014, un perito incaricato dal tribunale per valutare le capacità del figlio aveva presentato denunce. Secondo il consulente,

il giovane non era in grado né di esprimersi chiaramente né di comprendere il valore dei beni ereditati. L’anziano, tramite testamento, le aveva affidato il

compito di prendersi cura di lui per tutta la vita. In cambio, le aveva lasciato in eredità 31 proprietà, tra terreni e appartamenti nell’entroterra

palermitano, alcune delle quali gravate dall’usufrutto a favore del figlio fino alla sua morte. A quest’ultimo erano state inoltre destinate polizze assicurative per

un valore superiore a 2 milioni di euro. Le indagini della compagnia di Bagheria hanno rivelato che il giovane aveva sviluppato un legame affettivo

con la badante, trovandosi in una posizione di dipendenza. La donna, consapevole delle indagini, avrebbe manipolato il figlio per far sembrare le

donazioni frutto di scelte consapevoli. Dalle intercettazioni è emerso che la badante aveva trasferito le polizze assicurative sui propri conti correnti e creato

una società in Ungheria per occultarne l’origine. Successivamente, avrebbe effettuato ulteriori trasferimenti verso Paesi extra-UE per ostacolare il tracciamento.

Sebbene fosse indagata anche per circonvenzione di incapace, il reato è caduto in prescrizione. Dopo la sentenza, la guardia di finanza di Palermo ha confiscato  beni per 2 milioni e 150 mila euro a suo nome. Fonte Fanpage.it.