Il trapper Baby Gang, seguito da milioni, è tornato in carcere. Dopo una condanna a quasi cinque anni per rapina e oltre cinque per una sparatoria, era agli arresti domiciliari da gennaio. La Corte d’Appello di Milano ha notato una violazione: ha postato sui social riguardo al suo album, nonostante fosse ai domiciliari. La difesa insiste: i post erano autorizzati.
La Procura generale ha chiesto di inasprire la misura cautelare. Baby Gang avrebbe infranto le regole, comunicando online e postando foto su Instagram. In una, impugna una pistola, puntandola verso chi guarda, e mostra il braccialetto elettronico.
I giudici vedono questa azione come grave. Segnala il rischio che Baby Gang possa commettere nuovi reati simili. L’avvocato Niccolò Vecchioni è sorpreso dalla decisione. Afferma che il manager gestisce l’account del trapper e che le foto pubblicate erano state approvate dalla Corte. Vecchioni definisce la decisione un segno di “schizofrenia giudiziaria” e preannuncia un appello al Tribunale del Riesame. Il processo d’appello per la sparatoria è previsto per il 4 giugno.
In sintesi, Baby Gang affronta nuove sfide legali. La sua libertà è stata revocata per presunte violazioni dei termini dei domiciliari. La difesa contesta, sostenendo che ogni azione era sotto controllo e approvazione. La situazione si complica mentre si avvicina il nuovo processo. La comunità dei fan e gli osservatori attendono ulteriori sviluppi.
fonte: tgcom24
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