Chieste scuse per le botte ricevute in strada e in casa del presunto boss. Hanno postato le violenze sui social, su Instagram, per convincere gli altri a rispettare il “codice d’onore”. La vittima, un ragazzino minorenne, aveva scatenato l’inchiesta e denunciato il capo della baby gang che opera nel centro di Verona.
La banda si è vendicata con un agguato contro il minorenne, picchiandolo brutalmente e trascinandolo nella casa del presunto capobanda, che era ai domiciliari a causa della denuncia della vittima. Hanno continuato a filmare tutto e a condividere sui social.
Ieri, la Squadra Mobile della Questura di Verona ha eseguito un’ordinanza che ha disposto cinque misure cautelari per altrettanti indagati minorenni. Sono accusati di rapina, furto aggravato, ricettazione, violenza privata, lesioni aggravate, sequestro di persona, resistenza a pubblico ufficiale e spaccio di sostanze stupefacenti. Tre di loro sono stati collocati in comunità, mentre due sono stati messi ai domiciliari, su disposizione del Giudice per i minorenni di Venezia.
Denunceranno altri sei minorenni per gli stessi reati. Questi provvedimenti fanno parte di un’indagine più ampia condotta dalla Mobile di Verona, che ha già portato all’esecuzione di altre cinque misure cautelari nei confronti di adulti, per episodi di violenza avvenuti a Verona tra agosto 2021 e settembre 2022.
I giovani indagati fanno parte di una baby gang specializzata in rapine e furti di gioielli, portafogli, orologi, smartphone e biciclette, sia ai danni dei coetanei che dei turisti. Sono stati accertati tre casi di furto aggravato, una rapina aggravata, quattro casi di ricettazione e spaccio di sostanze stupefacenti.
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