Aveva picchiato la moglie uccidendola, scarcerato dopo due anni: non riconosciute le prognosi sotto i 20 giorni

25 Novembre 2024 - 11:01

Aveva picchiato la moglie uccidendola, scarcerato dopo due anni: non riconosciute le prognosi sotto i 20 giorni

Aveva picchiato la moglie uccidendola, scarcerato dopo due anni: non riconosciute le prognosi sotto i 20 giorni. La donna soffriva di patologie, per questo non é stato riconosciuto il ruolo dell’uomo nel decesso.

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Aveva picchiato la moglie ucciedendola, uscito dal carcere dopo due anni Virgil Ciurea. Condannato in primo grado a nove anni di carcere, lo scorso 24 giugno la Corte d’Appello ha ridotto la pena a sei anni. Adesso Ciurea è stato scarcerato, con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Le accuse nei suoi confronti sono state ridimensionate: sono cadute quelle di sevizie in famiglia e sottrazione di minore.

Come riportato da Il Corriere della Sera, a far modificare il quadro sono stati diversi fattori. Le prognosi inferiori a venti giorni, e il fatto che la donna non abbia sporto denuncia in seguito a ogni pestaggio da parte dell’uomo. Ma Genoveva, questo il nome della donna, era stata isolata economicamente e psicologicamente dal marito.

L’aveva ridotta in uno stato tale che la sola idea di poterlo denunciare la spaventava a morte. Era malata, aveva gravi patologie che avevano bisogno di cura, mentre lui continuava a picchiarla e aggravare la sua situazione. Non solo: ogni volta che veniva ricoverata in ospedale, lui la costringeva a inventare delle scuse improbabili per giustificare le lesioni e i lividi sul corpo. Una volta l’aveva addirittura forzata a dire che aveva avuto un incidente stradale dato lo stato in cui era ridotta.

Le violenze sono andare avanti almeno per tre anni, dal 2018 al 2021. Genoveva aveva seri problemi di salute: era dipendente dall’alcol, era affetta da cirrosi epatica e non stava bene. La situazione era aggravata dalle continue violenze cui era sottoposta. Sia fisiche, con botte che spesso la mandavano all’ospedale, sia economiche e psicologiche. I soldi che guadagnava con il lavoro doveva darli al marito, mentre lui continuava a minacciare lei e la sua famiglia. Dopo l’ultimo pestaggio Genoveva è stata ricoverata in ospedale, dove è morta dopo due settimane di ricovero.

Virgil Ciurea è stato arrestato, ma nonostante il decesso della donna dopo le botte, i giudici ritengono difficile stabilire se la morte sia collegata ai calci e ai pugni oppure alle sue patologie. L’uomo ora è libero. La figlia della coppia, che a un’amica aveva confidato di non riuscire a difendere la madre dal padre, si è costituita parte civile al processo, che adesso passa in Cassazione.

Fonte: fanpage

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