La Cassazione ha dato l’ok al referendum abrogativo per l’autonomia differenziata. La Suprema Corte ha stabilito la legittimità della richiesta referendaria, dopo che la Consulta aveva bocciato parte del testo legislativo. La parola finale spetta ora alla Corte Costituzionale che dovrà valutare l’ammissibilità del referendum.
Il 3 dicembre scorso i giudici della Consulta, chiamati a esprimersi sulla costituzionalità della Legge Calderoli promulgata il 25 giugno scorso, avevano respinto il testo solo parzialmente. La Consulta ha infatti giudicato illegittime solo alcune specifiche disposizioni dell’autonomia differenziata. “Il regionalismo corrisponde a un’esigenza insopprimibile della nostra società, come si è gradualmente strutturata anche grazie alla Costituzione” e “spetta, però, solo al Parlamento il compito di comporre la complessità del pluralismo istituzionale”.
Per questo motivo, gli ermellini hanno giudicato ancora vivente la legge e respinto il quesito dei consigli regionali che puntava all’abrogazione parziale.
Il deputato di AVS Angelo Bonelli ha espresso grande soddisfazione per la sentenza. “È una decisione importante contro una legge che aumenta le disuguaglianze tra i territori e indebolisce l’unità nazionale. Settori come sanità, scuola e infrastrutture non possono essere frammentati”.
“Crediamo che dopo la pronuncia della Corte costituzionale che ha smontato l’Autonomia bisognerebbe che il governo si fermasse, che fermasse i negoziati e che abrogasse questo testo, per recuperare credibilità dopo lo strafalcione che hanno fatto presentando una riforma che la Corte ha smontato” ha commentato invece la segretaria del Pd Elly Schlein.
Fonte: Ansa; il Sole 24 Ore
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