Attacco terroristico: muoiono l’ambasciatore Luca Attanasio e un carabiniere di soli 30 anni. L’Italia piange le sue vittime

22 Febbraio 2021 - 13:36

Attacco terroristico: muoiono l’ambasciatore Luca Attanasio e un carabiniere di soli 30 anni. L’Italia piange le sue vittime

La giornata di oggi ha visto lo sconvolgimenti del web e dei media nazionali e internazionali. Un gravissimo attentato ha portato alla morte dell’ambasciatore italiano in Congo Luca Attanasio e un carabiniere appena 30enne presente nella sua scorta.

L’Italia piange la morte dell’ambasciatore, di appena 43 anni, e del carabiniere. L’evento terribile si è verificato nella Repubblica Democratica nel Congo, nel corso di un attacco rivolto a un convoglio dell’ONU nella zona orientale del Paese.

La divulgazione della notizia si deve a un informatore del Parco nazionale di Virunga. La conferma è giunta da parte dell’esecutivo in Italia.

Dal portavoce abbiamo saputo l’obiettivo dell’attentato consisteva nel rapimento dibalcuni membri delle Nazioni Unite. L’attacco doveva culminare, dunque, in rapimento.

L’ambasciatore italiano stava in quel momento scortato da un convoglio della Monusco.

Insieme a lui, viaggiava anche il capo della Delegazione di Unione Europea. L’attacco ha colpito il convoglio, finendo con il ferire gravemente il diplomatico. Attanasio è stato subito dopo rapito.

I rangers di Virunga hanno subitaneamente dato il via ad un’operazione di liberazione dell’ambasciatore italiano. Tuttavia, nel momento in cui è avvenuta la liberazione, l’uomo era già morto.

Un’ambulanza ha condotto il corpo presso l’ospedale di Goma. L’attacco è avvenuto intorno alle ore 10 in Congo (corrispondenti alle ore 9 in Italia).

Teatro dell’attentato è stato la cittadina di Kanyamahoro. La notizia ha aperto anche in Occidente uno squarcio sulla situazione da troppo tempo vissuta nelle zone africane.

Il Paese piange le vittime

“Il Ministro degli esteri Luigi Di Maio esprime “immenso dolore” per l’atroce scomparsa delle vittime. Attanasio, nato a Limbiate (Monza Brianza), aveva conseguito una laurea alla Bocconi nel 2001. In seguito a svariate esperienze nelle ambasciate in Svizzera, in Marocco e in Nigeria, era dal 2017 a Kinshasa, nel Congo, a capo delle missioni umanitarie.

La situazione del Congo

Numerosi gruppi armati agiscono nella zona dei monti Virunga, fra Congo, Ruanda e Uganda. Accade di sovente che tali gruppi prendano di mira i ranger del parco, costretti ad attraversare la zona per i vari spostamenti.

La Repubblica Democratica del Congo continua a vivere una situazione assolutamente drammatica. Le regioni site nella parte nord-orientale del Paese sono martoriate da un insieme di tragedie che sembrano costituire un mix fatale per la popolazione.

In alcune province, il coronavirus, continua a mietere vittime. D’altra parte, l’intervento dei soccorsi umanitari è limitato dai continui scontri tra i ribelli e le forze regolari.

La guerriglia ha messo a ferro e fuoco il Paese. È giunto il momento che anche la parte occidentale del mondo, che ha causato gran parte delle tragedie nel Terzo Mondo con le politiche colonialiste, tenti di dare un aiuto concreto.

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