Bufera ai Mondiali di scherma: un’atleta ucraina vince contro la sua omologa russa, ma rifiuta di dare il saluto. L’atleta russa fa ricorso, accolto, ed ottiene il passaggio del turno.
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Nei Mondiali di scherma di Milano in un match di sciabola femminile si sono affrontate l’ucraina Olga Kharlan e la russa Anna Smirnova. Una sfida che aveva anche forti significati extrasportivi. Subito dopo l’incontro,purtroppo, è piombato il caos. L’atleta ucraina ha rifiutato il saluto di rito all’atleta russa. La russa ,dopo essere stata sconfitta, ha fatto, quindi, ricorso. Il ricorso è stato rigettato in un primo momento, ma dopo quasi due ore è stato accolto. Kharlan squalificata. Ma nessun ripescaggio per Smirnova, che era stata eliminata.
Nei Mondiali di Milano, sin dalle prime giornate, c’è stato un forte dibattito su quello che sarebbe potuto succedere in caso di incontri tra atleti russi e ucraini.
L’ atleta ucraina scende in pedana, sapendo di poter tranquillamente battere l’avversaria e, ottenuta la vittoria, compie il gesto incriminato. La russa però il saluto lo vuole, si avvicina all’avversaria, ma riceve un no. Kharlan afferra la sciabola, sembra volerla tenere lontana. In realtà questo gesto vale come saluto, secondo quanto stabilisce il protocollo.
Smirnova, però, non accetta quel tipo di saluto, lo giudica irriguardoso e si stoppa. Si ferma in pedana, non la lascia per 50 minuti e, in questo modo, protesta ufficialmente per il mancato saluto.
La Federazione Internazionale della Scherma decide di respingere il ricorso della sciabolatrice russa, che è costretta a lasciare la pedana. Kharlan si qualifica così definitivamente per il turno successivo.
Dopo due ore, però, la Federazione si riunisce e accetta il ricorso. La Smirnova è stata eliminata ma, con la sua protesta, ha fatto eliminare anche l’avversaria, qualificata in pedana agli ottavi.
Fonte: Fanpage
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