“Vorrei rassicurare tutti. Non c’è alcun mistero sull’inchiesta andata in onda lunedì scorso sulla sanità campana. Ho dichiarato in uno studio che il ministro dell’Interno aveva dato il via allo scioglimento dell’Asl Napoli 1 per infiltrazione camorristica. Richiesta che avrebbe comunque dovuto passare, in base alla legge, il vaglio del consiglio dei Ministri. Ho dato un’informazione non esatta, perché il ministro Lamorgese sta ancora valutando. Come sempre quando Report sbaglia ammette il suo errore. Ho sbagliato e chiedo scusa ai telespettatori e come da legge ne darò conto nella prossima puntata. Per questo ho chiesto che venisse corretta l’informazione in puntata e sul nostro sito sito, perché non continuasse ad essere divulgata un’informazione sbagliata”.
Così il conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, si è espresso in una nota pubblicata sul sito ufficiale del noto programma Rai, dopo la puntata di lunedì scorso nel corso della quale era andata in onda un servizio sulla sanità campana.
“Quello che è stato un gesto di correttezza deontologica, è stato strumentalizzato. Questo è quanto vi devo. Ma per completezza d’informazione, e per questo non vorrei disturbare i sogni di chi alza cortine fumogene evocando solo la fake news, che i fatti riportati nella relazione della commissione che sono in attesa della firma del ministro, riguardano l’indagine della Procura di Napoli, e che purtroppo è confermata nella sua gravità. Per rinfrescare la memoria di chi tenta invece di offuscarla ricordo le parole del procuratore capo Melillo su quanto trovato nell’indagine sulla Asl Napoli 1”.
“I giudici hanno riconosciuto l’esistenza di una associazione mafiosa denominata Alleanza di Secondigliano; è documentato il controllo mafioso al di là di ogni capacità personale di immaginazione, addirittura di una struttura sanitaria, l’ospedale San Giovanni Bosco, diventata una sorta di ‘sede sociale’ dell’organizzazione mafiosa. Un luogo nel quale gli uomini del clan Contini controllano ogni aspetto, anche minuto, del funzionamento dell’ospedale: dalle forniture, alle assunzioni nelle ditte appaltatrici, persino le relazioni sindacali passano per la mediazione camorristica. Tutto quello che è documentato in questa ordinanza di custodia cautelare è stato realizzato senza che denunce di sorta arrivassero alle autorità”.
“Questa è l’infiltrazione provata e documentata dai magistrati. Se poi questo è sufficiente per firmare uno scioglimento, appartiene a una decisione politica”, conclude Ranucci nella nota.
Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, non sente ragioni e annuncia doppia querela. “Non perderemo tempo nei confronti di protagonisti campagne di aggressioni mediatiche. Zitti zitti, in questi due mesi e mezzo abbiamo già fatto come Regione Campania 6 querele per diffamazione. Lunedì scorso vi è stata un’altra trasmissionaccia per la quale le nostre querele arriveranno a 8, ne faremo altre 2”.
“Quando vediamo qualche porcheria sugli organi di stampa e di informazione – ha spiegato De Luca – un minuto dopo arriva la querela per diffamazione, ma in silenzio, senza fare pubblicità gratuita a nessuno. Lunedì scorso vi è stata un’altra trasmissionaccia per la quale le nostre querele arriveranno a 8, ne faremo altre 2 in relazione a quella vergognosa campagna di aggressione mediatica su una rete della tv pubblica, con dei falsi vergognosi e clamorosi. Una doppia denuncia, perché in quel caso andremo sul piano penale ma anche sul piano civile, cioè del risarcimento”.