Asili a rischio chiusura, gli educatori: “Noi ed i bambini siamo diventati invisibili”

21 Maggio 2020 - 9:54

Asili a rischio chiusura, gli educatori: “Noi ed i bambini siamo diventati invisibili”

C’è un tema, quello degli asili e dei nidi privati, di cui si parla ancora poco. Sono migliaia le strutture presenti sul territorio italiano che rischiano di non riaprire a settembre dopo che costrette alla chiusura a inizio emergenza non hanno più potuto riaccogliere i bambini. Ma alla fine dell’erogazione della cassa integrazione il cui termine è fissato per giugno, saranno le stesse imprese che vivono di incassi che mancano da inizio febbraio a dover pagare i propri dipendenti. Una situazione diventata insostenibile, così come denunciato dal comitato nazionale EduChiamo, che tutela i diritti educativi dei bambini e la sopravvivenza di scuole e nidi privati in questo momento di emergenza: da qui la chiamata a scendere in strada giovedì 21 maggio in numerose piazze d’Italia.

“Il silenzio sui servizi educativi 0-6 è tombale dopo il DPCM sulle riaperture firmato dal Presidente Conte: parliamo di più di 10.000 le strutture in tutta Italia dimenticate anche dal Decreto Rilancio che oltre a non essere oggetto di alcun piano di riapertura – spiega a Fanpage.it Cinzia D’Alessandro, portavoce nazionale del comitato nazionale EduChiAmo – si vedono negare la proroga della Cassa Integrazione per i lavoratori  il che significa per le strutture chiuse fine febbraio, in Lombardia e da inizio marzo nel resto d’Italia, la copertura massimo fino a metà Giugno”. Alla chiamata hanno risposto oltre 100.000 operatori del settore che domani scenderanno in piazza insieme ad i titolari delle strutture ed ai genitori, gravemente preoccupati per il concreto rischio di non avere servizi a cui appoggiarsi per il rientro al lavoro.

Fonte Fanpage