1 dicembre – Ieri a Milano molti centri estetici hanno riaperto, in virtù del nuovo DPCM che dal 29 novembre riporta la Lombardia da zona rossa a zona arancione.
Sporadiche iniziative che hanno unito l’Italia dei consulenti estetici.
Si tratta di servizi alla persona che assicurano il massimo rispetto dei protocolli di sicurezza e che non rappresentano in alcun modo fonte di contagio poiché per organizzazione e modalità di svolgimento del lavoro non presuppongono la compresenza di più persone, né generano assembramenti.
Le imprese di estetica, nella prospettiva di affrontare una seconda ondata del virus dell’autunno, non si sono fatti trovare impreparati.
Hanno effettuato ingenti investimenti per la sicurezza in modo da scongiurare il rischio di dover ricorrere nuovamente alle misure estreme adottate a marzo, invece sono stati costretti a chiudere di nuovo.
Il settore è pronto per affrontare in totale sicurezza e serenità i prossimi mesi continuando a garantire il proseguimento dell’attività senza rischi per la salute di dipendenti e clienti.
È quello che da mesi Arturo Bianco consulente estetico, delegato regionale di Confestetica, sta evidenziando.
“Il campo dell’estetica tra le varie chiusure risulta il più penalizzato” dice.
Un centro estetico non è senza regole “in un supermercato, in un Asl ci sono meno controlli così come meno tutele. Dal punto di vista igienico-sanitario, il centro estetico, è un luogo sicuro”.
Bianco ha raggruppato in un Movimento “La Voce dell’Estetica” le estetiste titolari di centri estetici e con partita IVA.
Proposte chiare, fattive e realizzabili da chi giornalmente si scontra con un sommerso che andrebbe “regolarizzato e normato” mettendo nelle giuste condizioni anche chi lavora in casa, per sicurezza della categoria e della clientela.
“E’ possibile emettere ricevuta anche lavorando in proprio ed in totale sicurezza, come già molte/i fanno”.
Qualche anno fa “già proposi il passaggio da artigiano a professionista, con maggiori regole e maggiori tutele e garanzie, per tutte/i.
Si è fatto notare per la sua vivacità professionale e punto di riferimento per la categoria Arturo Bianco, tanto da essere riferimento anche per altre Regioni italiane e non solo la Campania di cui è originario.
Oggi si parla dei centri estetici in base ai “protocolli” prima era un luogo di cura, fa notare Bianco. Un mondo in evoluzione che punta molto all’esteriorità non può lasciare indietro i lavortori e le lavoratrici che lo rendono possibile.
Il prossimo 5 e 6 Dicembre “La Voce dell’estetica” sarà in piazza o protocollerà una petizione al Presidente della Regione Campania, in base alle nuove regole sul cambiamento di colore della Campania.
“Proporremo test rapidi per i nostri clienti, per la nostra e la loro sicurezza. Se la Regione Campania ci supportasse, sarebbe un intervento molto gradito”- sottolinea Bianco, che aggiunge
visto che la nostra categoria è stata esclusa dai ristori Nazionali e regionali se non per finanziamenti da restituire a tassi agevolati”.
Bianco sottolinea che “gli aiuti pervenuti sono giunti da aziende e proprietari dei locali che hanno bloccato pagamenti e fitti compenetrandosi nella difficoltà patita dal comparto estetico”.
Non ci resta che attendere le decisioni Istituzionali.