La chiesa cattolica di New York ha accettato di mediare con riferimento a circa 1.300 casi di abusi sessuali da parte di membri del clero.
Jeff Anderson, l’avvocato che rappresenta circa 300 dei soggetti che hanno sporto denuncia, ha infatti riferito che l’arcidiocesi si è resa disponibile a negoziare accordi in vista anche del processo civile che si terrà il prossimo anno.
L’arcidiocesi ha ammesso che ci sia “un’oscurità” nel suo passato e ha anche dichiarato che ci sono stati diversi licenziamenti. Il cardinale Timothy Dolan, in una lettera aperta, ha scritto: “Come abbiamo ripetutamente riconosciuto, l’abuso sessuale dei minori molto tempo fa ha portato vergogna alla nostra Chiesa. Chiedo ancora una volta perdono per il fallimento di coloro che hanno tradito la fiducia riposta in loro non riuscendo a provvedere alla sicurezza dei nostri giovani”.
Il caso si inserisce in un contesto più complesso di controversie tra l’arcidiocesi e Chubb Insurance Companies, la compagnia di assicurazione che ha rifiutato di fornire soldi per le richieste di “cattiva condotta sessuale”. Soldi che poi l’arcidiocesi avrebbe utilizzato per il risarcimento delle vittime.
La compagnia ha dichiarato: “L’assicurazione che l’arcidiocesi ha acquistato copre gli incidenti, non fornisce un risarcimento per aver consapevolmente permesso a un modello di abuso di persistere per molti anni. C’è un motivo per cui l’assicurazione non copre questo tipo di comportamento in quanto ricompenserebbe coloro che facilitano la condotta criminale piuttosto che coloro che adottano misure vigili per mitigare il rischio e proteggere i bambini dagli abusi“.
Molti dei casi denunciati risalgono a molti decenni fa. Tuttavia, in molti Stati degli USA, alcune leggi del 2019 hanno permesso di poter presentare denuncia anche dopo il regolare termine di prescrizione per casi di questo tipo.
Fonti: IlPost, Reuters