Fourneau, Ghersini, Marinelli, Sacchi… sono nomi che oggi potrebbero non dirvi niente. Ma di qui a breve saranno noti come i vari La Penna, Massa, Chiffi, Pasqua, Maresca, Di Bello e qualche altro.
Sono questi gli arbitri di Serie A/B (col nuovo accorpamento), sul quale il Settore Tecnico dell AIA cerca un riscatto. Che sarà anche di immagine, dopo un periodo di non indifferente oscurantismo.
E questo campionato sembra non tradire la filosofia del designatore Rizzoli. Ha fatto esordire nella massima serie arbitri appartenenti alla serie B dello scorso anno, e dove peraltro alcuni hanno avuto anche la possibilità di raddoppiarne la relativa designazione.
Peraltro era ora il momento, e cioè ad inizio campionato, che potevano e dovevano essere fatti questi primi esperimenti. E che finora hanno trovato ad onor del vero la critica e non solo, estremamente favorevole.
Si dica altresì che oggi il settore Tecnico degli Arbitri nell’ambito della formazione è all’avanguardia. Sia per la sua struttura, la competenza e l’organizzazione, è uno dei più invidiati anche a livello internazionale.
Gli Osservatori (anche loro un caposaldo della categoria) che giudicano la quaterna arbitrale, vengono seguiti proprio quanto gli arbitri, e dagli stessi vengono pretese relazioni sulla gara, semplicemente chirurgiche.
E ancora, per chi non lo sapesse, che ” costruire ” o meglio formare se si vuole un arbitro è strada lunga. Prevede anni ed anni di lavoro da parte anche di molti organismi territoriali del Settore, iniziando proprio dalla Sezione di appartenenza.
Il tutto per dire che mi vien da sorridere quando sento molti parlare. Infatti, conoscendo personalmente tutta la difficile trafila, si sentono critiche a sproposito da parte dei c.d. addetti ai lavori.
Quando ci si scaglia contro un Direttore di gara, volendone le dimissioni. O altro, sol perché, una, due o tre volte, non hanno avuto una prestazione eccelsa, che può anche far parte del gioco.
Se vogliamo dunque, una classe arbitrale all’altezza di uno dei più bei campionati del mondo, dobbiamo avere la pazienza di attendere. Non ci vorrà molto, la maturazione di alcuni dei citati arbitri in apertura ci sarà.
E forse bisognerà anche chiedere uguale “maturità” a chi sentenzia, il più delle volte, senza alcuna oggettività.
Giuseppe Gargiulo