Una tragica vicenda a Cortina d’Ampezzo. Un’anziana di 92 anni, Ilda Verocai, era uscita di casa nonostante il coprifiuoco e il forte freddo: è stata trovata morta questa mattina intorno alle 5.
La donna era riversa a terra in una contrada: da una prima ricognizione, sarebbe morta per assideramento. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri e gli operatori sanitari.
La signora Verocai, era vedova Baldissera: il marito era un artigiano molto noto che realizzava le tradizionali «stues», le grandi stufe artistiche in muratura.
Così come ricostruito dai carabinieri, sarebbe uscita di casa da sola con un deambulatore, che la aiutava negli spostamenti, nel villaggio che porta il suo stesso cognome, vicino alla piscina comunale di Guargnè e agli impianti di sci di Mietres.
Sarebbe caduta accidentalmente, non riuscendo ad alzarsi e rimanendo così tutta la notte, quando la temperatura scende diversi gradi sotto zero. Probabilmente ha chiesto aiuto ma nessuno l’ha sentita.
Nella piccola frazione di Verocai, nel comune di Cortina, soprattutto in questo periodo di coprifuoco per il Covid, è difficile che passi qualcuno a quell’ora. Nessuno si è accorto di quell’anziana donna, Ilda Verocai, 92 anni.
È stata trovata senza vita alla 5 del mattino del giorno dopo, morta per probabile assideramento. Una notizia che ovviamente ha destato grande sconforto nella comunità di Cortina, in questi giorni di festa e preparativi per i Mondiali di sci.
Verocai è un borgo con pochi residenti e molte seconde case di villeggianti, assenti in questo periodo con impianti e attività chiuse. Sulla ricostruzione fatta dai carabinieri non sembrano esserci dubbi.
Così la salma è stata messa subito a disposizione dei familiari. La data del funerale sarà stabilita mercoledì dal parroco don Ivano Brambilla.
«Ci premuniamo di lanciare allarmi durante le ondate di calore estive, ma il freddo è un pericolo ancora più grande: causa più vittime, soprattutto fra gli anziani», afferma Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale
Come spiega Nicola Ferrara, professore ordinario di Medicina Interna e Geriatria all’Università Federico II di Napoli: «Temperature inferiori alla media stagionale comportano un aumento della mortalità, dei ricoveri ospedalieri e della cadute con il drammatico corollario delle fratture».